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Dentro la breakdance, fuori il karate. Le novità per le Olimpiadi di Parigi 2024

by Davide Romano
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Roma, 9 dic – Sì alla breakdance, no al karate. E’ questa la decisione del Comitato esecutivo del Cio per il programma delle Olimpiadi di Parigi 2024. Insieme alla breakdance ai Giochi francesi saranno presenti anche il surf, lo skateboard e l’arrampicata, sport già previsti per i Giochi di Tokyo 2020 e posticipati al 2021. Tra gli sport aggiuntivi per i Giochi giapponesi era presente anche il karate, che invece non è stato confermato per l’edizione parigina. Nel 2024 non ci sarà nemmeno il baseball/softball, anche questo invece presente a Tokyo tra gli sport aggiuntivi. Tra le attività che non saranno più presenti in Francia nel 2024 c’è anche la 50 chilometri di marcia, nonostante fosse nel programma olimpico dal 1932. E’ stata eliminata in quanto non rispetta la “parità di genere”: è considerata una attività troppo dura per le donne.

Breakdance confermata, karate fuori dalle Olimpiadi francesi

Il karate paga invece la presenza di altre arti marziali, come il judo e il taekwondo. Da anni si discute della possibile introduzione del karate tra gli sport olimpici e gli atleti, con l’ammissione tra gli “sport aggiuntivi” a Tokyo 2021, avevano sperato che potesse diventare sport ufficiale. Invece il Cio non ha confermato la presenza dell’arte marziale giapponese per l’edizione di Parigi 2024. I quattro sport aggiuntivi in Francia si andranno ad affiancare ai 28 tradizionali.

Olimpiadi e parità di genere

Non solo breakdance. Tra le altre novità previste per le Olimpiadi francesi ci sarà una diminuzione del numero di atleti: 600 in meno rispetto all’edizione di Tokyo, per un totale di 10.500. Diminuiscono anche i podi: 329, ovvero dieci in meno sempre rispetto all’edizione giapponese. Ci sarà poi la questione politicamente corretta della parità di genere, che oltre alla soppressione della 50 km di marcia porterà ad una diminuzione di eventi in altre discipline, come il sollevamento pesi (con una diminuzione anche degli atleti coinvolti, da 196 a 120 atleti).

Davide Romano

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4 comments

blackwater 9 Dicembre 2020 - 2:17

e pensare che il karate in Europa aveva iniziato la sua Storia proprio a partire dalla Francia,nel 1955 nel dojo di Henry Plée,a Parigi,così come uno dei più forti campioni del mondo in assoluto è stato Dominique Valera.

ma probabilmente tutto questo importantissimo retaggio marziale e sportivo ,non era abbastanza “yo” rispetto a qualche scemo con i pantaloni abbassati e le mutande a vista.

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roberto 9 Dicembre 2020 - 7:45

E il badminton? E lo shangai? E la decorazione con gessetti colorati?

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Anton 9 Dicembre 2020 - 8:43

« […] la 50 chilometri di marcia, nonostante fosse nel programma olimpico dal 1932. E’ stata eliminata in quanto non rispetta la “parità di genere”: è considerata una attività troppo dura per le donne […] »

Io ho sempre pensato che questa epoca fosse connotata dalla “mascolinizzazione della femmina” piuttosto che dalla “femminilizzazione del maschio”; ma dopo aver letto di queste modifiche ai Giochi Olimpici (dei quali, tra l’altro, nulla mi importa), mi pare, invece, che si tratti di un vero e proprio tentativo di compromesso: per raggiungere una inesistente parità di genere, si accetta e si promuove, anche nello sport, una “mascolinizzazione della femmina” solo fino ad un certo punto. Il resto dell’opera di parificazione di genere, lo deve fare il maschio “femminilizzandosi”. Quindi, tutti i parametri ai quali ci si deve adattare, ormai, sembrano essere unicamente quelli femminili; pertanto, anche nel caso di una disciplina sportiva, se tale disciplina risulta essere troppo dura o troppo difficile per le donne, semplicemente la si cancella o se ne riduce il livello di difficoltà senza pensare al fatto che, tra l’altro, un maschio che abbia la capacità di praticare e portare a termine una marcia di ben 50 Km, troverà meno difficoltà in una marcia a chilometraggio ridotto. In un simile caso, quasi sicuramente le donne rischierebbero di non arrivare mai al podio (e forse è proprio per questo motivo che la 50 Km è stata cancellata e non ridotta a 30 Km). Perché è la natura a determinarlo, non certo le femministe e i loro illusi seguaci.

Basta vedere, anche e soprattutto, le difficoltà che incontrano le atlete che competono in discipline sportive dove siano presenti dei cosiddetti transessuali…

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