Roma, 18 lug — Il nuotatore trans Lia Thomas, già al centro di innumerevoli polemiche per aver partecipato a competizioni femminili (e per averle vinte grazie al vantaggio che gli deriva dal possedere una struttura fisica maschile) e lo spiacevole vizietto di voler dividere gli spogliatoi con le colleghe femmine, è stato proposto come atleta (donna) dell’anno 2022 dall’Università della Pennsylvania. Thomas, maschio biologico, concorrerà quindi per il premio Woman of the Year 2022 della Ncaa, (National collegiate athletic association), l’organizzazione che gestisce le attività sportive degli atleti che partecipano ai programmi sportivi di 1268 college e università negli Stati Uniti e in Canada.
Il nuotatore trans Lia Thomas concorre per essere atleta donna dell’anno
Primo campione trans nella storia universitaria ad aver vinto le 500 yard stile libero femminili, ovunque compete Lia Thomas polarizza l’opinione pubblica lasciandosi dietro una scia di polemiche: da una parte i difensori dell’inclusività a tutti i costi, soprattutto al costo dell’esclusione delle femmine biologiche, in perenne, netto svantaggio rispetto a un nuotatore biologicamente maschio anche se «autopercepito» come donna; dall’altra, tutte le persone di buonsenso che giudicano un sopruso e un abominio che un uomo approfitti della propria prestanza fisica per fare man bassa di premi distruggendo i sogni e le speranze delle sue avversarie.
Tra questi vi è sicuramente il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, che ha rifiutato il primo posto di Thomas riconoscendo Emma Weyant, medaglia d’argento nei 400 misti ai Giochi di Tokyo, come reale vincitrice della gara. «La NCAA sta fondamentalmente facendo sforzi per distruggere lo sport femmimile», aveva twittato.
Nominato nonostante le decisioni della Fina
Ad osteggiare l’attività della Thomas ci si è messa anche la Federazione internazionale di nuoto (Fina), che ha recentemente votato contro la presenza delle atlete transgender nelle competizioni d’élite femminili. Stando alle nuove direttive emanate, un nuotatore trans potrà accedere alle gare femminili unicamente se ha completato la transizione di genere entro i 12 anni di età. Eventualità che risulta attualmente non solo remota, ma anche orripilante, perché significherebbe consentire l’inizio del percorso di transizione a bambini di nemmeno dieci anni. La decisione dell’Università della Pennsylvania di nominare Thomas come atleta donna tra le candidate per il Woman of the Year 2022 appare quindi come una sfida aperta alla decisione della federazione. Thomas è una delle 577 candidate selezionate tra le circa 223.000 atlete collegiali femminili a livello nazionale.
Cristina Gauri
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