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Polemiche a Spoleto, il figlio del senatore Pd vince un bando. Indovinate qual è la giunta?

by Cristina Gauri
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pd verini spoleto

Roma, 10 apr — Essere figli di uomini di potere di certo non è una colpa, ma come sosteneva Andreotti, «a pensare male si farà pure peccato, ma a volte… ci si azzecca»: e di certo è destinata a sollevare un vespaio di polemiche la nomina di Saverio Verini, figlio di Walter, potente senatore del Pd e già portavoce di Walter Veltroni, alla direzione del Sistema Museale del Comune di Spoleto.

Bufera a Spoleto per la nomina del figlio del senatore Pd Verini

Secondo quanto riportato con dovizia di particolari dal quotidiano Libero, il figlio del senatore Pd, senatore che è autentico plenipotenziario in Umbria, è risultato vincitore del bando pubblico indetto dal Comune di Spoleto, a guida dem, che gli consentirà di dirigere per tre anni il super-polo museale. Super-polo, già, perché sintetizzerà e unirà tra loro tutti i poli, i musei e le fondazioni del territorio spoletino. Peraltro, la nomina arriva in un momento già incandescente di suo, dopo mesi di roventi polemiche seguite la scadenza del mandato del precedente direttore della Galleria d’Arte Moderna Carandente di Palazzo Collicola , Marco Tonelli, galleria che ora entrerà nel neo-istituito polo.

Chi è Verini

Verini, 38 anni, volto noto negli ambienti culturali di Roma, è stato decretato vincitore dopo due mesi dall’apertura del bando da una commissione presieduta da Luca Gammaitoni, (capolista Pd alle elezioni regionali del 2019) direttore del Noise in Physical System Laboratory del Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia, e composta dal direttore del Macro (dove peraltro Verini risulta aver lavorato) Luca Lo Pinto e dalla storica dell’arte e Soprintendente ad archeologia, belle arti e paesaggio d’AbruzzoRosaria Mencarelli.

L’ennesimo nome calato dall’alto?

Negli ambienti del centrodestra la questione non è passata sotto silenzio. «Una storia veramente incredibile ed imbarazzante», attacca Filippo Piccioni della Lega. «Siamo venuti a conoscenza che il posto, pur con un concorso e pur, a detta dell’assessore, non avendo la commissione portato a termine il proprio lavoro, era già stato designato per tale Saverio Verini, figlio del noto dirigente e senatore del Pd Walter Verini. Sentendo aria di bruciato, abbiamo fatto notare che la città non avrebbe mai accettato l’ennesimo nome calato dall’alto a scapito della qualità di un servizio così importante e abbiamo ancora chiesto delucidazioni».

Fare luce sull’accaduto

Inevitabile, a questo punto, passare dalla mera polemica verbale alla richiesta di trasparenza, per, carte alla mano, capire se Verini fosse davvero il miglior profilo su piazza. La Lega ha per questo presentato una formale richiesta di accesso agli atti, ma a quanto pare con scarsi risultati. «Non avendo ottenuto ciò che avevamo richiesto», prosegue infatti Piccioni, «abbiamo voluto un riscontro in forma scritta, ricevendo però la stessa risposta che ci era stata resa oralmente, ovvero che, il Segretario generale conferma che la dirigente differisce la consegna del curriculum del verbale alla fine del procedimento. Tutto ciò non è assolutamente conforme alle regole amministrative. La domanda viene spontanea, come può uscire il vincitore pubblicamente, sulle testate giornalistiche e su importanti riviste d’arte, se non c’è un verbale e se il procedimento non è concluso?».

Il Sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, sostenuto da una maggioranza PD-M5S, ha dato mandato ai suoi uffici «di controllare tutta la documentazione relativa alla scelta del nuovo direttore prima di chiudere la pratica». I consiglieri del centrodestra hanno presentato una mozione per far luce sull’accaduto.

Cristina Gauri

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