Roma, 19 mag – Quando riprenderà il campionato di Serie A? Da diverse settimane a questa parte, su tutti i giornali sportivi, è la domanda ricorrente. Rivolta in particole al ministro dello Sport, che non ha mai mostrato una particolare smania a riguardo. Anzi. Oggi però, dopo essere stato incalzato a più riprese, Vincenzo Spadafora ha fatto intendere all’Italpress che se il coronavirus non tornerà a galoppare a metà giugno ripartirà la massima serie del campionato italiano di calcio. “Al momento non abbiamo ancora certezze, come ha ben ricordato il presidente Conte. Se, come speriamo, le curve dei contagi continueranno a scendere allora sarà possibile confermare quella data per la ripresa della Serie A” . Soliti condizionali del ministro pentastellato, che non si sbilancia dunque del tutto ma de facto conferma che è sempre più probabile il ritorno in campo dal 13 giugno.
I dubbi sugli eventuali calciatori positivi
L’altra domanda ricorrente, in particolare tra i più perplessi sul riavvio della stagione calcistica, verte sul dubbio di eventuali positività tra i giocatori. Insomma, se anche un solo calciatore fosse trovato positivo al tampone si dovrebbe fermare tutto? Anche in questo caso non ci sono ancora certezze a riguardo, ma Spadafora afferma che “potrebbe compromettere in primis la loro salute (dei calciatori, ndr) e quella delle persone vicine, compresa quella dei tanti lavoratori legati alla squadra. Non si tratta quindi solo di un tema squisitamente sportivo”. Quindi, dice il ministro dello Sport, “capisco che in caso di positività tra i giocatori un ulteriore stop potrebbe incidere in maniera determinante sul prosieguo delle partite, per questo stiamo prendendo in considerazione tutte le soluzioni possibili e validate dai medici. L’obiettivo che dobbiamo realizzare non è solo quello di far ripartire il campionato, bensì di riuscire a farlo terminare”.
C’è dunque la volontà di finire una stagione travagliata, la cui fase finale a questo punto vedremo in piena estate quando ci attendevamo gli Europei. E’ chiaro comunque che nessuno ora sta pensando di sospendere davvero il calcio fino a settembre, neppure un ministro che sulla ripartenza a giugno finora sembrava tutto tranne che ottimista.
Alessandro Della Guglia
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