Rovigo, 10 gennaio – “Non mi piace perché è durato poco. Quello dell’11 settembre era più bello“, e ancora “12 sono pochi, poi neanche una foto con il sangue, forse muoiono di paura”. Queste sono le frasi scritte suFacebook da un giovane calciatore marocchino che milita in una squadra del rodigino, la Stientese, che hanno fatto infuriare il presidente della sua società calcistica tanto da farlo allontanare dalla squadra.
Il calciatore straniero, A.M.H. le sue iniziali, si difende dichiarando: “Sono distante dalle posizioni dei terroristi, chi mi conosce sa bene come la penso. Mia moglie non porta il velo e mia figlia frequenta un asilo gestito dalle suore. Le mie parole sono state fraintese, mi riferivo alla risonanza mediatica che ha avuto la vicenda di Parigi, rispetto ad altri attentati terroristici, magari più gravi ma meno seguiti“. Il ragazzo marocchino vive in Italia da 12 anni e oltre a giocare con la Stientese, squadra di prima categoria del rodigino, lavora in una ditta di trasporti.
Eugenio Zanella, presidente della squadra di calcio veneta, dopo aver letto su Facebook le esternazioni del marocchino, ha deciso di lasciarlo a casa. “Non è più un nostro giocatore. Non voglio più vederlo, per me non esiste più. Ha tradito la nostra fiducia. Lo pensavo diverso”.
Fatta eccezione per alcune frasi deliranti e zeppe di insulti, alcuni post del giovane sembrano però lucidissimi e, anche se politicamente scorretti, dipingono una situazione mediorientale indubbiamente veritiera. “Democratici del c… dove eravate quando Israele ha ammazzato in 25 giorni più di 600 bambini, siete voi i veri terroristi, siete voi che avete creato la prima guerra mondiale per soldi, la seconda guerra per soldi e adesso in Iraq, Libia, Egitto, Siria, mafiosi del c…, vaffa… “; e ancora, “L’Isis è un gruppo creato in Iraq, la domanda è semplice, quando c’era Saddam presidente c’era questo gruppo?“.
Andrea Bonazza