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Nations League, è un’Italia imperfetta: la Germania vince 2-1

by Marco Battistini
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Roma, 21 mar – È “solo” Nations League, ma stiamo pur sempre parlando di Italia-Germania. A San Siro, nell’andata dei quarti, gli azzurri si arrendono alla Mannschaft per 1-2. Ritorno domenica sera al Westfalenstadion di Dortmund, in palio la fase finale che si giocherà a inizio giugno. Ma andiamo con ordine.

Italia-Germania è sempre… Italia-Germania

Un secolo di sfide epiche. Dalla prima del gennaio 1923 – sempre a Milano – fino alla gara giocata ieri sera al Giuseppe Meazza. In mezzo, nel 1933, anche l’esordio ufficiale della radiocronaca: al Littoriale di Bologna fu la voce di Nicolò Carosio a inaugurare un nuovo (e autarchico) vocabolario calcistico. Quindi “la Partita del Secolo”, finali memorabili e semifinali storiche – 1982 e 2006, superfluo sottolinearlo.

Uscita con le ossa rotte proprio dall’ultimo Europeo teutonico, la Nazionale di Luciano Spalletti ha ritrovato quindi una propria dimensione nello scivoloso gironcino di qualificazione, disputato tra settembre e novembre contro Francia, Belgio e Israele. Se non altro la doppia sfida con la Germania serve a testare il polso al nuovo corso – l’ennesimo, a dir la verità – azzurro.

L’andata dei quarti di finale di Nations League

Ecco, per forza di cose e al netto di assenze già messe in preventivo, il vestito migliore. Donnarumma tra i pali e trio difensivo dall’alto tasso tecnico: con Di Lorenzo ci sono infatti Bastoni e Calafiori. Politano e Udogie nel ruolo di quinti, mentre tutto gira intorno a Barella, Rovella e Tonali. Davanti Raspadori appena dietro a Kean.

Gli ospiti provano a far la partita fin dai primi secondi di gioco ma al 9’ sono gli azzurri a trovare l’imbucata giusta. Bastoni cambia tutto per Barella che va da Politano: l’esterno del Napoli serve così a Tonali il più facile degli 1-0. Lo spartito ad ogni modo non cambia, con la Germania che – superiore per chilogrammi e centimetri –  continua a dettare i tempi. Alla mezz’ora Kean si guadagna una punizione sul lato corto come i centravanti vecchia maniera: sugli sviluppi ci prova ancora Tonali, questa volta da fuori. Poco dopo l’attaccante viola si mette in proprio, rendendosi pericoloso.

Il secondo tempo

Nella ripresa i teutonici pareggiano subito (zuccata di Kleindienst, lasciato colpevolmente solo). C’è da soffrire, riusciamo comunque ad alleggerire la pressione: prima Kean – controbalzo di poco alto – e poi Raspadori. In particolare il numero dieci si fa ipnotizzare davanti a Baumann. Ma all’ennesimo calcio d’angolo battuto dalla Germania subiamo il “solito” gol da palla da fermo (e nonostante la marcatura sia passata da zona a uomo). Il sorpasso, ancora di testa, è firmato da Goretzka.

Ci prova dal limite Maldini – subentrato come Bellanova, Ricci, Lucca e Frattesi – ma nei fatti non succede praticamente più nulla di significativo. Peccato, nonostante la sofferenza: con un po’ più di attenzione dietro e maggiore precisione davanti l’Italia avrebbe potuto raccogliere qualcosa di più. Adesso serve l’impresa. Appuntamento domenica sera al Westfalenstadion di Dortmund. Sì, lo stadio dei gol di Grosso e Del Piero: ma questa è – decisamente – un’altra storia…

Marco Battistini

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