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Morata prende per mano la Juventus e affonda il Borussia

by Adriano Scianca
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Juventus-Borussia DortmundRoma, 25 feb – In uno slancio non certo zemaniano, Massimiliano Allegri, alla vigilia di Juventus-Borussia Dortmund, aveva detto che in questi casi l’importante è non prendere gol in casa e che quindi, nella sfida di andata degli ottavi di Champions League, anche uno 0-0 era da accogliere come manna dal cielo.

Alla fine, anziché l’agognato pareggio, è arrivata una vittoria, ma anche il tanto temuto gol incassato fra le mura amiche. Fra bianconeri e gialloneri finisce 2-1, con gol di Tevez, Reus e Morata.

Il bicchiere, per la Juve è comunque abbondantemente mezzo pieno, anche se i tedeschi hanno ampiamente dimostrato sul campo che la balorda stagione in Bundesliga non dipende certo da un organico di scarsa qualità. Molto spesso, anzi, gli uomini di Klopp sono stati padroni del campo, soprattutto nel primo tempo, forti di un pressing asfissiante.

Allegri, però, ha preso nota di due elementi preziosi. Il primo è che, nonostante il buon gioco mostrato, il Borussia ha concluso pochissimo. A parte un paio di guizzi di Immobile che non hanno mai seriamente impensierito Buffon, si può anzi dire che l’unica vera occasione da rete degli ospiti sia stata proprio quella del gol, maturato peraltro in seguito a uno scivolone di Chiellini che ha aperto la strada a Reus. L’altro aspetto su cui i bianconeri possono lavorare è quello di un’attenzione difensiva, da parte della compagine di Dortmund, non certo ai massimi livelli. Soprattutto la velocità e la freschezza di Morata ha messo spesso in difficoltà la retroguardia teutonica.

Proprio dallo spagnolo arrivano le vibrazioni più positive: l’ex Real è in forma, segna e fa segnare (vedi assist a Tevez sul primo gol juventino). Complice la stagione fin qui opaca di Llorente – a cui tuttavia si deve il buon ambientamento del giovane connazionale – probabilmente Morata è destinato a recitare un ruolo da protagonista in questo finale di stagione bianconero, a cominciare dal ritorno di Dortmund e dalla sfida di lunedì con la Roma.

Incolori, invece, le prestazioni di due colonne del centrocampo della Juve: Vidal e Pogba. Il cileno, quest’anno, non è mai tornato sui livelli dello scorso anno mentre il francese deve definitivamente decidere cosa fare da grande: è la maggiore promessa del calcio contemporaneo, ma deve piacersi meno e cominciare a spaccare le partite, soprattutto quando la posta in gioco è massima.

Va segnalata, infine, un’altra tegola sulla testa di Allegri: la sostituzione di Pirlo per problemi muscolari. Sarà vecchio, sarà lento, sbaglierà qualche partita, ma in casa Juve resta ancora una pedina insostituibile.

Adriano Scianca

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