Home » Ingiustizia è fatta: Angela Carini costretta a ritirarsi nella gara più discussa delle Olimpiadi

Ingiustizia è fatta: Angela Carini costretta a ritirarsi nella gara più discussa delle Olimpiadi

by La Redazione
0 commento

Roma, 1 ago – È durata solamente pochi secondi – quarantasei per l’esatezza – la gara più discussa delle Olimpiadi parigine. Angela Carini, impegnata sul ring nella tarda mattinata contro l’algerino Imane Khelif, ha scelto – a ragion veduta – di non trasformarsi in vittima sacrificale.

La cronaca

All’Arena Paris Nord sono in palio i quarti di finale del pugilato femminile, categoria pesi welter (66 kg). Come ben sappiamo, la nostra atleta delle Fiamme Oro ha dovuto affrontare un collega al centro di numerose polemiche. Escluso nel marzo 2023 dai campionati mondiali riservati al gentil sesso in quanto uomo (possiede cromosomi XY), il nordafricano è stato al contrario autorizzato dal Cio, responsabile per l’occasione circa gli incontri della nobile arte. Con le scommesse chiuse già da qualche ora (lasciamo al lettore immaginare il perché), nella prima ripresa Khelif mantiene le distanze. Il primo colpo costringe l’azzurra a farsi sistemare il caschetto, il secondo tentativo mette di fronte la Carini all’evidenza biologica.

Per quanto possa essere preparata, in questa specifica disciplina una donna non può competere ad armi pari con la forza del sesso opposto. Un qualcosa al pari del doping, ha scritto questa mattina Il Giornale.

Angela Carini: “non è una sconfitta”

Al di là di tutto, ha fatto doppiamente bella figura Angela Carini in questo caldo – anche per il clima politico giustamente creatosi intorno alla vicenda – primo giorno di agosto. Coraggiosa a scendere sul ring, intelligente a far basta prima che la situazione potesse degenerare. L’azzurra è uscita tra le lacrime, non ha stretto la mano all’avversario e nelle interviste rilasciate nella pancia dell’impianto parigino ha evitato ogni polemica. Dimostrando però grande, grandissimo orgoglio. “Questa per me non è una sconfitta, essere qui, scavalcare quella corde è un onore”. E ancora, spiegando il perché della sua scelta: “sono salita sul ring e ho provato a combattere. Volevo vincere. Ho ricevuto due colpi sul naso e non respiravo più, mi ha fatto malissimo, sono andata dal maestro Renzini e con maturità e coraggio ho detto basta”.

Le parole di Giorgia Meloni

Da Casa Italia è intervenuta sulla questione la premier Giorgia Meloni: “sono anni che tento di spiegare che alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne. Io penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi alle gare femminili e non per discriminare qualcuno ma per tutelare il diritto delle atlete di poter competere ad armi pari. Ringrazio Angela Carini per come si è battuta”. E se anche Mentana sui social ammette che quanto successo oggi nella capitale francese “qualche problema lo pone”, vuol dire che questa volta si è davvero superato il limite. Per dirla con Francesca Totolo, “il Cio ha incluso gli individui con cromosomi maschili ma ha escluso le donne”.

Cesare Orderlaffi

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati