Roma, 8 ago – Entra nel vivo la settantottesima edizione della Coppa Italia. L’antipasto dello scorso fine settimana (il turno preliminare) ha visto accedere ai trentaduesimi Carrarese, Mantova, Cesena e Avellino. Sabato la compagine toscana ha avuto la meglio sul Catania, i virgiliani, invece, hanno espugnato il campo della Torres. Domenica poi mentre il cavalluccio romagnolo regolava il Padova, gli irpini – unica squadra di terza serie ancora in gioco – hanno superato la Juve Stabia. Ora, insieme al grosso della cadetteria, arriva anche la Serie A. Tanta carne al fuoco, ma soprattutto grande attesa per vedere il nuovo Napoli di Antonio Conte.
La quattro giorni di coppa
Si parte domani, in orario aperitivo, con Sassuolo-Cittadella. Poi le prime di massima serie: Udinese-Avellino, Genoa-Reggiana e Monza-Südtirol. Sabato ecco Cremonese-Bari, una classica della provincia come Hellas Verona-Cesena oltre a Empoli-Catania e, appunto, Napoli-Modena. Nel giorno delle stelle cadenti spazio a Brescia-Venezia, Parma-Palermo, l’interessante Sampdoria-Como, Torino-Cosenza. Lunedì infine si giocheranno Frosinone-Pisa, Lecce-Mantova, Salernitana-Spezia. Chiuderà il corposo turno Cagliari-Carrarese.
Il nuovo Napoli di Antonio Conte
Come avrete capito, il piatto forte della quattro giorni di coppa è proprio la sfida di sabato sera tra i partenopei e i canarini di Pierpaolo Bisoli. Il ritrovato entusiasmo della piazza è certificato – al di là dei prezzi stracciati – dal pienone del Maradona, esaurito in ogni ordine di posto disponibile già ad inizio settimana. Un nuovo Napoli, non c’è ombra di dubbio: come da personalissima tradizione Antonio Conte sta forgiando la squadra a sua immagine e somiglianza. È vero, il calciomercato è ancora nel pieno delle trattative e il diesse Giovanni Manna deve sistemare ancora diverse pedine in uscita per poi completare la rosa con almeno tre innesti. Ma gli arrivi del quotato Buongiorno e del promettente spagnolo Rafa Marin (scuola Real Madrid) hanno già puntellato una difesa chiamata a migliorarsi dopo le quasi cinquanta reti subite nel passato campionato.
A proposito di retroguardia, valutazioni in corso sul portiere. A Meret, male nell’ultima amichevole, potrebbe essere affiancato un secondo “numero uno”. Con le fasce – fondamentali per il gioco del tecnico leccese – ben coperte da capitan Di Lorenzo e dallo svincolato Spinazzola, la cura Conte può riportare il funambolico Kvaratskhelia sui livelli dello scudetto 2022/23. E, perchè no, rivitalizzare anche il buon Raspadori.
Lukaku? Può fare la differenza. A patto che…
Capitolo centravanti: mentre scriviamo Osimhen vive da separato in casa, si accelera quindi per portare Romelu Lukaku all’ombra del Vesuvio. Sebbene il centravanti belga sia reduce da un triennio tra il deludente ed il tragicomico (pensando a certe prestazioni ed errori sottoporta), sappiamo che, sotto la gestione dell’attuale allenatore, l’ex romanista ai tempi dell’Inter si trasformò in una macchina quasi perfetta. Quel tipo di giocatore farebbe la differenza, l’attaccante degli ultimi mesi no.
Atalanta, Juventus o Milan, ne abbiamo già parlato. E se invece – come sostenuto tra gli altri da Bobo Vieri e Fabio Cannavaro – fosse davvero il nuovo Napoli di Antonio Conte la vera anti-Inter?
Marco Battistini