Roma, 28 lug – Anno nuovo, veste nuova. Se il calciomercato italiano vive stagioni di stanca – pochi botti, zero sorprese – le estati dei calciofili nostrani, tra amichevoli scontate ed evitabili tornei esotici, vengono rese un po’ più interessanti dal lancio delle divise 2024/25. Questioni di fede, ma – non possiamo negarlo – anche di marketing. D’altronde a livello globale l’abbigliamento calcistico fattura qualcosa come 9 miliardi abbondanti di euro ed esiste pure un floridissimo mondo sul versante del collezionismo. Ma torniamo alla Serie A, perché sebbene manchi ancora qualche tassello, abbiamo già un vincitore: assegniamo al Verona lo scudetto delle maglie. Ma andiamo nel dettaglio.
Lazio e Fiorentina vanno sul classico
Iniziamo da chi ha scelto di andare sul classico. Fiorentina e Lazio, ad esempio, difenderanno le solite – ma sempre ben accette – tonalità. Viola e celeste, ovviamente. I toscani fuori casa porteranno i colori della città (bianco dettagliato di rosso). Nella terza versione scelta dai capitolini, invece, troviamo un bel nero e l’aquila esagonale: proprio dal logo parte un originale motivo.
Continuità rispetto al passato anche per l’Atalanta, nel giallorosso del Lecce o nelle larghe bande genoane. Così come sul bianconero dell’Udinese: i friulani in tal senso festeggiano il trentesimo campionato consecutivo in Serie A senza stravolgimenti. Eccoci al lago di manzoniana memoria. Il biancoblù comasco crea un gradevole effetto richiamando proprio le acque lacustri. Giù verso il golfo partenopeo, azzurro di sempre ma grafica innovativa in quel di Napoli. La seconda del Cagliari è dedicata al sole e ai campi di grano dell’isola.
In campo con la storia
Canoniche tinte per il Bologna, il ritorno in Europa dei felsinei viene ricordato dai dettagli gialli della versione casalinga. Con l’evocativa massima “la storia è adesso” sotto le due torri è stata presentata la maglia da trasferta: banda orizzontale rossoblù su campo bianco. Ovvero la rivisitazione del vestito datato 1925, anno del primo scudetto. Lungo la Via Emilia ci fermiamo a Parma, con il logo celebrativo per il centenario dello stadio Ennio Tardini.
Riprende la prima metà del secolo scorso anche la Roma. Rosso scuro e sottilissime righe verticali dorate: sono gli anni ‘30, il “periodo di Campo Testaccio”, omaggio a una delle prime tessere d’abbonamento. Piccola stonatura il logo Adidas a dir poco ingombrante, problema condiviso con Juventus e Como.
Al Verona lo scudetto delle maglie
Fermi tutti, è il momento del vincitore. Nel quarantennale del tricolore il Verona si aggiudica lo scudetto delle maglie con – ci scusiamo in anticipo per il gioco di parole – la maglia dello scudetto. Ritorno integrale al passato per la nuova, bellissima versione dell’indimenticabile maglietta. Fin qui l’estetica, il materiale di produzione – ci mancherebbe – è al passo coi tempi.
Accoppiata vincente, la storia infatti incontra il presente anche nella seconda divisa. “Scolpita nel mito. Forgiata sulla pelle”: bianca con venature marmoree, maniche blu e dettagli gialli, in trasferta l’Hellas si ispirerà proprio alla coppa vinta nel 1984/85. «La maglia è la cosa più importante. Abbiamo il dovere di sudarla e di onorarla» ha detto – a ragion veduta – il nuovo tecnico Paolo Zanetti in sede di presentazione.
E le tre grandi?
No, non ci siamo dimenticati delle tre grandi. Rimandiamo al lettore ogni giudizio sull’ibrido verticale/diagonale dell’Inter. No, la casacca della seconda stella non ci convince. Leggermente meglio la terza, dove nella riscoperta di un vecchio modello perde vivacità l’arancione ma spicca il disegno ispirato al biscione. Sull’altra sponda del Naviglio il Milan cestina l’orrendo sfumato per tornare allo stretto strisciato rossonero: i dettagli bianchi regalano un bel colpo d’occhio.
Chiudiamo con la Vecchia Signora. Motivo largo e lunare per la più amata dagli italiani, un effetto ottico semplice ma davvero apprezzabile. Bocciamo però l’anticipazione del completo da utilizzare fuori casa, ovvero un mappazzone giallo fluo che mischia bianco, grigio e rosa. Se così sarà invece – mentre scriviamo non ci sono ufficialità – risulta davvero ben riuscita l’ultima divisa della collezione di casa Juventus. Totalmente antracite con stemmi dorati, una zebra rampante e l’iconico trifoglio dello sponsor tecnico.
Marco Battistini