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Sanremo inizia stasera, ma la Jebreal è già partita col pippone femminista

by Cristina Gauri
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amadeus leotta e jebreal a sanremo

Sanremo, 4 feb – Se ancora non lo sapeste o vi fosse accidentalmente sfuggito, Rula Jebreal presenterà la 70esima edizione del Festival di Sanremo con Amadeus e Diletta Leotta e parlerà di violenza sulle donne. Alla fine l’ha avuta vinta lei: stasera va in onda, a spese di chi ha pagato il canone Rai, cioè noi, la lectio magistralis su quanto i maschi italiani eterosessuali fanno schifo e vanno rieducati al più presto al verbo del matriarcato.

“Senza colore politico”

In conferenza stampa ha voluto propinarci ancora una volta la favoletta del “tema apartitico, quando c’è un abuso riguarda tutti“, ma lei apartitica non è, tutte le sue attività sono puramente politiche, il suo fare informazione è politicamente schierato; ma Rula si sente autorizzata a prendere per il culo gli italiani anche su questo argomento.

Testimonial a senso unico

Ci sarà anche Gessica Notaro, l’ex finalista di Miss Italia sfigurata dal fidanzato immigrato con l’acido, per portare la sua drammatica esperienza sul palco insieme alla musica: “Gessica è una cantante bravissima e insieme ad Antonio Maggio canterà una canzone scritta da Ermal Meta che si intitola La faccia e il cuore” ha spiegato anticipa Amadeus, “la sua esibizione vuole essere un manifesto per tutti, per raccontare con la musica la storia drammatica che ha vissuto“. Ennesima cortina di silenzio cala invece su William Pezzullo, uomo vittima di violenza e quindi invisibile, sfregiato con l’acido solforico e reso cieco dalla ex che non accettava la fine della loro relazione. A lui, nessuno chiede di fare da testimonial.

Lezioncina non-stop

“Sono davvero felice di essere qui, un palco importante dove vorrei parlare di un’emergenza internazionale, della violenza sulle donne, messe in prigione anche solo perché vogliono votare o guidare una macchina” spiega Rula Jebreal. Tutto giustissimo: parla degli stessi Paesi di provenienza degli immigrati che si riversano entro i nostri confini, quelli che a Rula piace tanto difendere. Come la mettiamo quindi? E se pensavate di cavarvela con le lezioncine femministe tra un pezzo e l’altro, la giornalista vi avverte che il divertimento continua anche durante le esibizioni canore: “Ci sono molte canzoni che celebrano le donne”. Fa strano che Rula, famosa per aver dato a Nicola Porro del “maschio bianco etero” in tono spregiativo, ora faccia la valletta subalterna di Amadeus, altro esemplare della razza.

La balla del “25% in meno”

Rula Jebreal precisa poi che devolverà “metà del compenso per il festival di Sanremo a Nadia Murad“, l’attivista irachena yazida rapita e stuprata dall’Isis. A chi le chiede quanto costerà la sua partecipazione al Festival, Rula glissa abilmente. “Il vero tema è capire perché nel 2020 le donne percepiscono il 25 per cento in meno rispetto agli uomini che fanno il loro stesso lavoro”. Che è una balla colossale: le donne guadagnano meno degli uomini non perché percepiscono un salario più basso, ma perché scelgono più frequentemente il part time e lavori meno remunerativi.

Addio Michelle

Tutti dispiaciutissimi per l’assenza di Michelle Obama invece, (“mi sarebbe piaciuto”, spiega Jebreal, “perché è una donna straordinaria, di una famiglia semplice del sud di Chicago, diventata dal nulla First Lady degli Stati Uniti”). Ma non temete, “a precedere l’entrata sul palco di Rula Jebreal, ci sarà un videomessaggio di Roger Waters“, che presumibilmente ci propinerà uno degli stessi sermoni antifascisti che è solito dispensare ai suoi fan durante i concerti. Era meglio Michelle Obama, quindi.

Cristina Gauri

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3 comments

Jos 4 Febbraio 2020 - 5:59

…in previsione ho distrutto la televisione….

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