Roma, 4 lug – “Certi nostri sketch? Oggi “non si potrebbero più fare”. Perché “ultimamente non si può dire più niente”. Così Giovanni Storti, intervistato da Il Giornale, lancia il suo j’accuse nei confronti del politicamente corretto. L’attore, celebre componente del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, stronca l’attuale clima di censura, riprovazione e condanna inquisitoria nei confronti di chi non si attiene al registro buonista dell’imperante politicamente corretto. Una riflessione, la sua, che merita di essere letta.
“Il politicamente corretto? Non è applicabile alla comicità”: parola di Giovanni Storti
“La comicità è un modo parallelo di vedere la realtà, un modo dissacrante e alle volte un po’ cattivo. La linea tra il garbo e il fastidio è sottile, ma penso che il politicamente corretto non sia applicabile alla comicità, anzi la distrugge”, dice Storti. “Noi abbiamo fatto delle cose che forse non si potrebbero più fare: al Circo di Paolo Rossi picchiavo Giacomo che era senza braccia e senza gambe, abbiamo ‘sparato’ agli animali e adesso ti ammazzerebbero, poi con il dottor Alzheimer abbiamo trattato temi spinosi in modo incredibile. Forse noi siamo riusciti, per fortuna o per garbo, a tenere un livello di comicità non così cattiva, pur trattando dei temi in modo cattivo. Però ultimamente non puoi dire niente, è vero. Ci sono tutti questi gruppi… Penso agli animalisti: io amo la natura più di ogni cosa, poi fingi di dare un calcio a un gatto e ti attaccano come se fossi un delinquente. Forse vogliono farsi vedere, non lo so, ma ci sono dei meccanismi che ti impediscono di dire qualsiasi cosa. E non lo ritengo giusto”.
Poi, sempre nell’intervista rilasciata a Il Giornale, l’attore afferma di andare orgoglioso “del fatto che come Trio abbiamo sempre cercato di essere autonomi, cioè di fare le cose che ci piacevano, anche sbagliando, ma senza essere tirati da una parte o dall’altra”.
Intanto al cinema, in questi giorni, esce Le voci sole, un film – già Gran Premio della Giuria al Seattle International Film Festival e ora a Taormina in concorso – di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi, in cui Storti sarà protagonista in un inedito ruolo drammatico. “Amo interpretare dei ruoli così, che non ho mai fatto. È vero che cerco sempre di mettere dentro qualcosa di buffo, ma fortunatamente loro mi frenano”, dice l’attore.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Davanti a queste dichiarazioni di un professionista e persona capace come G.Storti, ricordo molto semplicemente che, già parecchio tempo fa, si diceva che un mondo senza barzellette è un mondo appiattito e stupido.