Roma, 12 feb – Polemiche sui social della cantante Francesca Siano, in arte Francamente, partecipante all’ultima edizione di X-Factor. L’artista, nota anche per il suo aperto attivismo sul web, ha cantato l’Inno alle finali di Coppa Italia di pallavolo femminile, non prima di averci deliziato con alcune uscite sui suoi canali.
L’Inno “non inclusivo”
Francamente, in un video su Instagram – successivamente rimosso -, ha dichiarato: «L’inno inizia con “Fratelli d’Italia”. La prima cosa che ho pensato è stata cambiare il testo, perché non inclusivo». Più inclusivo dell’Inno di Mameli, che ha unito le genti d’Italia sotto il tricolore, non dovrebbe esserci nulla. In teoria. Ma non secondo la ventottenne torinese, che si è indignata per la non possibilità di modificarne le parole, pena il vilipendio.
L’idea geniale
Il colpo di fulmine per la cantante è stato dunque non il cambiare il testo del Canto degli Italiani, ma «prendere uno spazio […] l’Inno che ha un linguaggio non inclusivo, ma da donna queer ho scelto di vestire determinati colori per dare un messaggio chiaro». Ossia, l’appartenenza alla cultura woke, quella della cancel culture e della rovina delle opere storiche ed artistiche. Francamente si è comunque recata a cantare l’Inno Nazionale – con le parole corrette – ma ostentando un trucco ed un abbigliamento appariscente che poco si addiceva alla situazione, in cui sicuramente non ha convinto nessuno.
Il “Tricolore anacronistico”
Il delirio vero e proprio della cantante giunge al proprio picco quando si tocca l’argomento Tricolore. Sulla bandiera italiana, Francamente ha spiegato «le persone queer, transessuali, non binarie hanno pari doveri e soprattutto diritti di tutti. Le persone nere esistono, sono stanche di un’Italia razzista, omofoba e che si riconosce in un tricolore ormai anacronistico». Francamente propone allora di «unificarci sotto una bandiera di pace», sostituendo a quella che è stata la bandiera dei martiri sul Carso, sull’Isonzo, ad El Alamein, in Russia e in Grecia, la bandiera arcobaleno.
Bufera di polemiche
Il video della cantante, già ampiamente seguita sui suoi canali social personali, ha velocemente fatto il giro delle varie piattaforme, in particolare di X, suscitando reazioni quasi univocamente negative da parte di artisti, politici e influencer. «L’inno d’Italia razzista? Basta!» si legge sul social di Elon Musk, «Queste assurdità woke hanno stancato», ha dichiarato Giuseppe Cruciani nella sua trasmissione “La Zanzara”, facendo grancassa dell’accaduto su Radio 24. Numerose sono state le telefonate goliardiche e derisorie giunte alla trasmissione da parte degli ascoltatori, e una volta tanto mettendo d’accordo anche il co-conduttore progressista David Parenzo, sempre schierato su posizioni woke.
La risposta della Meloni
Come sempre in maniera assertiva, si è fatta sentire anche il premier Meloni. Il presidente di Fratelli d’Italia – partito che ha nominato, come da lei sempre dichiarato, prendendo spunto dalle parole dell’Inno – ha scritto sempre su X: «L’Inno di Mameli è il canto di un popolo che ha lottato per la sua libertà e la sua unità. Ogni parola racchiude la nostra storia, il nostro orgoglio, il nostro senso di appartenenza». Come ogni delirio woke, Francamente è riuscita come al solito a sottolineare – se ancora ce ne fosse bisogno – l’assurdità di un’ideologia che ormai cola a picco. Specie se tocca le tradizioni più consolidate e unificanti.
Patrizio Podestà