Londra, 24 nov – Da qualche tempo a questa parte, J. K. Rowling è diventata il nemico numero uno delle rumorose cricche Lgbt. La mamma di Harry Potter, infatti, è stata più volte accusata di transfobia. In un caso era stata addirittura messa alla gogna per aver pronunciato una frase scandalosa: «Sole le donne hanno le mestruazioni», aveva osato affermare la scrittrice. Un vero delitto di lesa maestà transgender, non c’è che dire. Ad ogni modo, sul Times è apparsa una lettera firmata da diverse personalità della narrativa contemporanea per prendere le difese della Rowling. In seguito, ha aderito all’iniziativa di sostegno anche John Cleese, storico mattatore dei Monty Python, che peraltro è apparso nei primi due film di Harry Potter nelle vesti di Nick Quasi-Senza-Testa.
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«Temo di non essere interessato ai trans»
A causa di questa sua difesa della scrittrice britannica, Cleese è stato subissato di critiche dai soliti talebani Lgbt. L’alterco si è consumato in particolare su Twitter, dove l’attore ha polemizzato con diversi utenti, facendo sfoggio della sua ironia e del suo humor inglese. La richiesta dei suoi detrattori era chiara: prendere le distanze dalla Rowling e dalla transfobia. Ma John Cleese non ha ceduto, e anzi ha rilanciato: «Temo di non essere interessato alle persone trans. Spero che siano felici e che vengano trattate con gentilezza. Al momento sono più preoccupato dalle minacce alla democrazia in America, dalla corruzione dilagante nel Regno Unito, dalla terribile stampa inglese, dalle rivelazioni sulla brutalità della polizia, dal Covid-19, dall’incompetenza del governo inglese, dal totale disinteresse della Cina nei confronti della necessità dell’abbandono dei combustibili fossili, dagli sviluppi in Francia tra Macron e l’islam, dal diabete e dalla morte recente di amici cari».
Deep down, I want to be a Cambodian police woman
— John Cleese (@JohnCleese) November 22, 2020
Is that allowed, or am I being unrealistic ? https://t.co/oGPwEWJM9a
John Cleese contro i talebani Lgbt
A un certo punto, di fronte ai soliti luoghi comuni tipo «uno può essere quello che gli pare», l’attore dei Monty Python ha fatto ricorso al suo caratteristico sarcasmo: «Sotto sotto io voglio essere una poliziotta cambogiana. È concesso, o è poco realistico?», ha cinguettato Cleese. In un altro tweet, l’attore ha messo in discussione anche l’esistenza dei transatleti: «Quando una donna che è nata uomo compete con una donna che è sempre stata donna, credo che abbia un vantaggio perché ha ereditato un corpo da uomo, che solitamente è più robusto e più forte di quello di una donna. Questo proverebbe la mia transfobia?». E infine la chiusa: «Se non riuscite a controllare le vostre emozioni, siete costretti a controllare il comportamento degli altri. Ecco perché i più sensibili, permalosi e facilmente impressionabili non dovrebbero imporre degli standard di condotta al resto di noi».
Elena Sempione
3 comments
grandi parole.
A quel cazzone, evidentemente travolto da un eccesso di hybris, secondo il quale ciascuno può essere ciò che gli pare, andrebbe dedicato questo frammento di Cioran: “Quest’ometto cieco, dell’età di qualche giorno, che volge la testa da tutte le parti cercando non si sa cosa, questo cranio nudo, questa calvizie originaria, questa scimmia infima che ha soggiornato per mesi in una latrina e che tra poco, dimenticando le sue origini, sputerà sulle galassie”. Sostanzialmente l’uomo non sa un cazzo di niente! Certo, ha fede di sapere un sacco di cose, ma, in definitiva, l’Essenziale si risolve sempre in un gigantesco punto interrogativo. Viviamo totalmente all’interno della Fede (fede religiosa, fede nella scienza, fede nell’uomo, fede nel Nulla). Le questioni fondamentali: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? rimangono un rebus, e lo rimarranno
anche fra mille anni – ammesso che ci si ancora qualcuno su questa Terra…
A frosci.