Roma, 17 ott – “Noi quando finiamo in questa vita andiamo in un’altra dimensione, ve lo dico perché li ho visti veramente”. È una Ivana Spagna in versione paranormale e sopra le righe quella intervistata da Francesca Fagnani per Belve. E ci tiene a precisare: “Sembro matta, ma non lo sono”.
Ivana Spagna e le visioni dei defunti
L’intervista andrà in onda oggi su Rai 2 in prima serata, ospiti della trasmissione anche Antonio Conte ed Eva Riccobono. Tuttavia a prendersi il palcoscenico è la cantante Ivana Spagna, almeno stando alle indiscrezioni e agli stralci giù usciti. Al centro della chiacchierata con la Fagnani anche sorprendenti doti medianiche della Spagna, che a suo dire le permetterebbero di vedere i morti. Non tutti però, solo una parte: “Si vede la persona, non vedo i lineamenti, ma vedo il pallore del viso e tutti i particolari del vestito”. Il tutto con una routine particolare, con le suddette visioni che accadono “da sveglia, alle 5 di mattina di solito”, con tanto di orologio che si ferma. La Spagna ricorda anche l’episodio che ha data inizia a questi incontri ectoplasmatici: “La prima volta ho visto una signora inginocchiata che scriveva nel mio salotto”. Ma qual è il significato di questi incontri? Non ci è dato saperlo, perché i defunti rimango muti di fronte alla cantante, che riesce a comunicare con loro unicamente durante il sonno. Se aveste qualche dubbio sulla sua tenuta mentale, ecco la risposta: “Sembro matta, ma non lo sono. Faccio follie nella vita, ma è tutto vero ”
La passione per la chirurgia estetica
Dall’ossessione della morte si passa a quella dell’aspetto fisico, con la Spagna che racconta dei suoi numerosi interventi estetici. Inclinazione per i ritocchi precocissima, stando a quanto riporta: “Ho cominciato con il naso a sedici anni, che i miei hanno fatto un sacrificio”. Da lì la strada si è fatta in discesa: “Poi ho fatto i denti, i lifting, la bocca. Ero fuori di testa, adesso vedo le foto e sembravo una luna piena. Ma prima mi vedevo il solco, andavo a comprare le punturine, le tenevo in frigo e me le facevo io”.
La Redazione