Roma, 27 nov – La mannaia della censura di Zuckerberg si abbatte anche sulle povere attrici porno che adesso si vedono chiudere gli account su Instagram.
Account chiusi senza un perché
Alana Evans, presidente dell’Adult Performers Actors Guild, ha rilasciato un’intervista alla Bbc in cui denuncia la discriminazione subita dal social network di Mark Zuckerberg che chiuderebbe gli account delle attrici porno senza alcuna spiegazione logica.
“Discriminate per il nostro lavoro”
“Siamo discriminate perché non gli piace il lavoro che facciamo per vivere” dichiara la Evans alla Bbc. E adesso i lavoratori del settore, per bocca dei loro sindacati, stanno protestando contro la policy del social network nei confronti delle foto da loro postate. “Dovrei essere in grado di gestire il mio account come fa Sharon Stone o qualsiasi altro artista con il profilo verificato e invece la realtà è che noi non siamo liberi di farlo, altrimenti rischiamo che i nostri account vengano cancellati”, spiega ancora Evans. I social, come ben sappiamo, al giorno d’oggi sono indispensabili per qualsiasi protagonista dello spettacolo, sia esso da adulti che “mainstream”. E adesso gli attori porno hanno deciso di prendere una posizione netta adendo le vie legali. “Dedichi del tempo tempo e ti impegni per creare contenuti per un account seguito da oltre 300mila follower” dice la Evans “e poi te lo vedi cancellato all’improvviso, questo ti fa sentire sconfitto”.
“Nessuna immagine esplicita”
Secondo il sindacato degli attori porno, sono circa 1.300 gli attori del porno a cui Instagram ha chiuso gli account. “Non ho mai pubblicato immagini esplicite su Instagram. Ma evidentemente anche una mia foto mentre indosso leggings può risultare estremamente provocatoria per qualcuno e dunque degna di essere segnalata”, ha denunciato la porno attrice Ginger Banks sempre alla Bbc.
La replica di Instagram
“Con una comunità così diversificata a livello globale, dobbiamo mettere in atto regole sulla nudità e sui contenuti a sfondo sessuale” ha replicato Instagram attraverso un comunicato di risposta ai lavoratori del porno “Dobbiamo garantire che questi elementi siano appropriati per tutti, in particolare i giovani”. “Agiremo sui contenuti che ci vengono segnalati in caso di violazione di queste” ha risposto invece Facebook. “Vogliamo dare alla gente la possibilità di presentare ricorso contro la decisione e ripristineremo il contenuto nel caso in cui lo avessimo rimosso per errore”.
Ilaria Paoletti
1 commento
Ai CattoKom piacciono i piselli e i piselloni …. non le patatine .