Roma, 23 apr – Chi fa la spia non è figlio di Maria. Quante volte abbiamo sentito questa filastrocca da bambini? Innumerevoli. Nonostante tutto, però, Alessandro Gassmann ha deciso di fare diversamente. Preso da foga delatoria, un paio di settimane fa ha mandato le «guardie» a far visita al suo vicino di casa. Il motivo? Una festa clandestina in tempo di restrizioni anti-Covid. Non contento, l’attore se ne è pure vantato sui social. Attirando su di sé, ovviamente, una lunga sequela di improperi. E non solo da parti di comuni cittadini: anche diverse vip non hanno giudicato positivamente il comportamento di Gassmann, tra cui Enrico Ruggeri e, da ultimo, Massimo Cacciari.
Cacciari bacchetta Gassmann
Durante il programma radiofonico Un giorno da pecora (Rai Radio1), il filosofo è stato interrogato sulla delazione perpetrata dall’attore romano. O meglio, a Cacciari è stato chiesto se anche lui, in scienza e coscienza, avrebbe agito come Gassmann: «Assolutamente no, neanche per sogno, che siamo pazzi? Così è un regime di terrorismo sanitario. Si arrangino, io mi limito a non andarci», è insorto il filosofo.
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«Sul coprifuoco concordo con Salvini»
Nella chiacchierata di Cacciari con i conduttori di Un giorno da pecora, non si è parlato solo di Gassmann. Il tema caldo era ovviamente il coprifuoco. E anche qui il filosofo ha espresso posizioni fuori dal coro sinistrorso: «Sono perfettamente d’accordo con Salvini sul coprifuoco alle 22: è una stupidaggine totale, non cambia assolutamente nulla. Il coprifuoco alle 23 mi sembrerebbe più logico, chi va a cena dovrebbe farlo con più tranquillità», ha spiegato l’ex sindaco di Venezia. Insomma, la proroga voluta dal governo Draghi non ha minimamente convinto Cacciari. E questo per un motivo molto semplice: «Non c’entra l’orario di chiusura ma le condizioni di sicurezza all’interno dei locali: è palese questo, e sfido qualunque scienziato a dire il contrario».
Elena Sempione