Roma, 19 dic – L’esaurimento delle risorse è una delle principali sfide che il mondo affronterà nel futuro prossimo. Uno dei temi critici è quello relativo all’energia. Purtroppo il tema ambientale ha assunto più che mai connotati politico-propagandistici, infatti le soluzioni concordate sono spesso tanto utili all’immagine quanto inutili in termini pratici. Si parla di zero emissioni entro il 2050, ma, come spiega uno studio di Forbes, raggiungere tale obiettivo richiederebbe due centrali nucleari nuove ogni tre giorni. Eccolo, il tanto famigerato nucleare.
Spesso si sente chiedere: “Perché ricorrere al nucleare?” Eppure sarebbe più appropriato chiedersi: “Perché no?”, considerando che è la fonte energetica più a basso costo. Tanto più in un periodo come l’attuale in cui le bollette subiranno rincari in doppia cifra. Per confrontare le varie fonti si ricorre al “Levelized cost of electricity”, il prezzo di vendita dell’energia prodotta da un impianto. Uno studio dell’Agenzia internazionale dell’energia riporta i seguenti costi:
Con un tasso di sconto del 5% | ||
Nucleare (EPR Francese) | 56,42 | $/MWh |
Ciclo combinato | 86,85 | $/MWh |
Eolico onshore | 145,5 | $/MWh |
Fotovoltaico | 410,36 | $/MWh |
Cogenerazione | 75,59 | $/MWh |
Carbone (media Paesi OECD) | 87,00 | $/MWh |
Con un tasso di sconto del 10% | ||
Nucleare (EPR Francese) | 92,38 | $/MWh |
Ciclo combinato | 91,44 | $/MWh |
Eolico onshore | 229,97 | $/MWh |
Fotovoltaico | 615,98 | $/MWh |
Cogenerazione | 85,11 | $/MWh |
Carbone (media Paesi OECD) | 104,50 | $/MWh |
Scorie: un falso problema
Secondo l’INSC, la quantità di rifiuti radioattivi prodotti annualmente dall’industria nucleare mondiale ammonta, in termini di volume teorico, a 200mila m³ di scorie a media attività e 10mila m³ di scorie ad alta attività.
I primi, meno pericolosi, possono facilmente gestiti inserendoli in strutture scatolari in calcestruzzo. Anche per i secondi esiste una soluzione sicura: i depositi geologici sono in grado di isolare per centinaia di migliaia di anni le scorie fino all’esaurimento della loro radioattività. Ne esiste uno in New Mexico e ne sono già stati individuati diversi idonei in Europa. Rispetto alle dimensioni di queste aree, la quantità annuale di scorie ad alta attività (circa quattro piscine olimpioniche) è irrisoria.
Il problema è che spesso si tende a confrontare il nucleare con situazioni utopistiche. Valutando i casi reali emerge che le altre fonti producono scarti molto più pericolosi delle scorie radioattive in quanto sono gravemente tossici.
“E se il progetto finisse in cattive mani?”
Esistono trattati internazionali contro l’inquinamento transfrontaliero secondo il principio “chi inquina paga”. Ciò significa che una centrale nucleare non è un ponte: se crolla il ponte qualcuno che ha intascato la mazzetta per risparmiare sui materiali può insabbiare tutto mandando il galera un prestanome di turno, mentre in caso di incidente nucleare verrebbero coinvolte praticamente tutte le nazioni del mondo e non vi sarebbe possibilità di effettuare occultamenti.
Chiaramente l’aspetto critico può essere l’intrusione malavitosa nella gestione delle scorie, ma quelle del nucleare sono in quantità e in pericolosità inferiori rispetto a quelle delle altre fonti (quelle da combustione sono gravemente tossiche) ed esistono soluzioni. Ad esempio, in Francia è l’esercito a trasportarle.
Nessun pericolo “esplosione”
Nucleare fa rima con Chernobyl e Fukushima. Il primo incidente fu conseguenza di un esperimento scellerato già sulla carta. Fukushima avvenne per concomitanza di terremoto, tsunami e sequenza di decisioni errate. Deve essere chiaro un concetto: tutto ha una percentuale di rischio. Sulla base del rapporto Unscear (Chernobyl) e dei dati riportati dall’Oms (Fukushima), negli ultimi 35 anni il numero totali di decessi causati dal nucleare è dell’ordine di poche decine di migliaia (in realtà molte vittime del disastro di Fukushima vanno attribuite a una evacuazione inopportuna dettata dal panico).
Ogni anno muoiono sulle strade 1,2 milioni di persone, mentre 50 milioni restano ferite o disabili. Se le vittime sono un buon motivo per bandire il nucleare, allora andrebbero bandite anche le automobili, considerando anche l’evidente maggior impatto ambientale. Seppur meno percettibile, l’energia è un’esigenza quotidiana quanto i mezzi di spostamento.
Si consideri che le altre fonti energetiche hanno generato più morti, ma fanno meno scalpore in quanto sono meglio distribuite nel tempo, essendo causate da costante inquinamento o morti sul lavoro. Basti pensare che le rinnovabili rappresentano il secondo maggiore impiego di terre rare (il primo sono le batterie, anch’esse impiegate in alcuni impianti rinnovabili) e la loro estrazione (ad esempio in Cina) non avviene certo in condizioni di massimo rispetto della sicurezza e dell’ambiente.
Non ultimo, è importante ricordare che ad oggi le centrali nucleari sono tra gli impianti con il maggior numero di sistemi di sicurezza al mondo, modernizzati nel corso degli anni.
Nucleare: una scelta per l’ambiente e la sostenibilità
Se ciò non bastasse, si sappia che:
– L’uranio è una fonte limitata, ma attualmente disponibile;
– Stiamo acquistando energia nucleare dalla Francia;
– Zero emissioni durante l’attività di una centrale nucleare (a parte la raffinazione dell’uranio e la costruzione del sito);
– Il nucleare è sostenibile e che ha impatto ambientale pari o inferiore alle altre fonti energetiche;
– Le energie eolica e fotovoltaica sono instabili, non sono in grado di garantire concretamente il 100% del fabbisogno in ogni momento: in Inghilterra, quando il vento non ha soffiato per tre settimane e il sole è tramontato, vi è stato un picco di richiesta energetica che è stato possibile gestire solo acquistando energia (a un costo esorbitante) da fonti a combustione.
E’ troppo tardi per passare al nucleare? No, si tratta semplicemente di essere meno in ritardo.
Daniele Bellodi
4 comments
Sono grato per un articolo su un tema per me assai ostico.
Ma tra il serio e il faceto, perché negare la decrescita felice o la non crescita infelice (S. Latouche + variante conseguente), a chi la vuole? E’ anche qui una questione di decidere gli spazi più opportuni, come pure per le scorie… tutte sulla luna, grazie agli Usa “esperti” nel farla diventare più “luminosa” quando fa comodo?!
no ho parole per descrivere questo articolo. veramente malsano, minimizzare il problema del nucleare e scorie per rendere appetibile l’atomo. le scorie sono un falso problema?il nucleare e’ sostenibile pari o inferiore ad altre fonti energetiche? perche’ non aggiungere la balla che sono rinnovabili? a Fukushima sono morti da panico da ‘evacuazione?!? fare stupidi esempi su quanta gente muore in incidenti stradali, sul lavoro e i migliaia di morti per il nucleare e’ un esempio inopportuno e forviante. le sue fonti “agenzia internazionale dell’energia” cioè’ quelli che producono e vendono energia atomica sono discordanti con altri studi. tra costruzione (tempi e costi biblici), mantenimento e cessazione di una centrale atomica il prezzo dell’energia prodotta e’ estremamente piu alto di quella delle rinnovabili di circa 4 volte (16,8 euro per kw contro i 4,3 euro delle rinnovabili). UK ha gia stanziato oltre 100miliardi di euro per la fine cessazione e stoccaggio scorie per i prossimi 120 anni, 45 la Francia. la fissione nucleare e’ il passato e in italia capitolo chiuso, bastano 2 referendum? se volete fare giornalismo serio parlate del futuro dell’energia, come la fusione e nuove tecnologie rinnovabili e smettete di raccontare mezze verita’ e fake sul nucleare.
Articolo totalmente falso. Il costo LCOE esposto è totalmente fasullo. Il link alla fantomatica “Agenzia internazionale dell’energia” neanche si apre (e come potrebbe?). Esiste l’IEA International Energy Agency che però nel rapporto “Projected Costs of Generating Electricity 2020 ” riporta un costo per il nucleare simile (poco sopra i 60 USD/MWha quello dell’articolo ma quello dell’eolico onshore è 3 volte meno (poco oltre i 50, altro che 145!) e quello del fotovoltaico è addirittura 6 volte meno (circa 60 contro i 410 dell’articolo). L’unico primato nazionale qua è quello delle bufale!
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