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“Viva M, figlio del secolo”: CasaPound manda in tilt la sinistra antifascista

by La Redazione
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Roma, 24 gen – “Viva M, figlio del secolo”, questo il testo di decine di striscioni affissi in tutta Italia nella notte di ieri. Un’azione rivendicata da CasaPound come provocazione in risposta alla recente serie televisiva M – Il figlio del secolo, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati e che ha riportato Mussolini al centro del dibattito pubblico.

La provocazione di CasaPound: “Viva M, figlio del secolo”

“Voi mi odiate perché mi amate ancora”. Così, con le parole che lo stesso Benito Mussolini rivolse ai suoi ex compagni quando il 25 novembre 1914 lasciò il Partito socialista in aperto contrasto alla linea neutralista di quest’ultimo, si apre la nota con cui CasaPound rivendica l’azione. Per poi spiegarne in questo modo i motivi: “Più di un secolo dopo, siamo ancora lì. Mentre il mondo è in piena trasformazione e l’Italia si trova di fronte a sfide cruciali per il suo futuro, qui si discute ancora e solo di lui. E con la necessità di renderlo quanto più possibile grottesco affinché la sua immagine non ingeneri pericolose tentazioni”. Non è un caso che Libero abbia scelto proprio il capo del fascismo come uomo dell’anno del 2024, ironizzando sull’ossessione verso di lui che ancora oggi pervade la sinistra italiana.

L’ossessione antifascista come un segreto atto d’amore

Il comunicato di CasaPound prosegue cercando un spiegazione per tutto questo e aggiungendo, “I dibattiti di questi giorni sono quindi spiegabili solo in questo modo: come un segreto atto d’amore. Amore frustrato, amore negato, amore che teme se stesso e quindi si trasforma in odio. Lo amano ancora, quindi devono urlare al mondo che lo odiano. Orsù, compagni, ancora uno sforzo, gridiamo insieme ‘Viva M, figlio del secolo’…”. L’odio della sinistra serva a coprire la vergogna per un amore inconfessabile, per nascondere l’indicibile attrazione per qualcosa di più grande. Basti pensare al comportamento di Luca Marinelli che più volte si è cosparso il capo di cenere per aver interpretato Mussolini, quasi a voler esorcizzarne il fascino. Insomma, ancora una volta aveva ragione lui.

La Redazione

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