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Virginia Raggi fa male a Roma. Qualità della vita giù di 18 posizioni

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 19 nov – Nella Roma di Virginia Raggi si vive male. A dirlo è la classifica della qualità della vita nelle città italiane stilata dal quotidiano Italia Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Sul podio delle città dove si vive meglio c’è Bolzano, seguita da Trento e Belluno. Fanalino di coda è Vibo Valentia. Mentre Roma è scivolata all’85esima posizione, perdendo ben 18 posti in classifica rispetto allo scorso anno.
Sono vent’anni che viene stilata questa classifica, e mai come da quando la Capitale è amministrata dalla giunta Raggi si vive così male. Lo scorso anno Roma aveva fatto un balzo in avanti, e Virginia si era autoelogiata, nonostante la sua amministrazione si fosse insediata solo nel giugno dell’anno prima. Quest’anno invece di fronte all’evidenza di una città ormai in preda al degrado, dal Campidoglio nessuno parla. O meglio, tra i pentastellati solo Giuliano Pacetti, capogruppo reggente al Comune di Roma, tenta una giustificazione, e attribuisce la colpa dello scivolone di Roma alle amministrazioni precedenti. “Il lavoro che portiamo avanti per Roma è strutturale e va a incidere su problematiche incancrenite in decenni di mala gestio e incuria a danno della collettività. Abbiamo preso questo impegno con coraggio, consapevoli che non sarebbe bastato un giorno, un mese o un anno per cambiare la città, ma altrettanto convinti che la strada che abbiamo intrapreso sia l’unica capace di riportare le cose al giusto posto e far rinascere davvero Roma”. Ma allora come si spiega quel balzo in avanti del 2017?
Certo, Roma non è l’unico caso di peggioramento della qualità della vita, poiché anche Firenze è precipitata dal 37esimo al 54esimo posto. Ma la Capitale è la città che ha fatto registrare il peggioramento più vistoso. In controtendenza Milano, che invece ha fatto un balzo all’insù di due posizioni, piazzandosi al 55esimo posto.
L’indagine fotografa modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle province e nelle principali aree del Paese analizzando nove parametri: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. A questi si aggiungono 21 sotto dimensioni e 84 indicatori di base. A penalizzare Roma pare siano stati i rifiuti, il verde che diminuisce, e l’aumento dei reati, specialmente quelli legati alla droga che sarebbero i peggiori in Italia.
Anna Pedri
 

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