Venezia, 13 nov – Venezia, ormai quasi del tutto sommersa, è ancora a rischio: non rientra l’allarme alta marea. Nonostante il nuovo picco delle 10.30 sia risultato di poco sotto i 148 centimetri previsti dal Centro Maree, toccando i 138 centimetri, l’emergenza continua, con il sindaco Luigi Brugnaro che lancia l’allarme: “E’ in gioco il futuro della città”. Il ministero per i Beni culturali ha attivato l’unità di crisi per verificare i danni e mettere in sicurezza il patrimonio culturale. Brugnaro spiega: “Venezia è in ginocchio, la Basilica di San Marco ha subito gravi danni come l’intera città e le isole”. Ma “gravissimi” sono definiti dal Comune anche i danni provocati “nell’isola di San Servolo, dove è crollato il muro di cinta davanti all’imbarcadero” e ci sono stati allagamenti anche nei locali interni, oltre ai “problemi registrati nelle scuole di Venezia e nel commissariato della polizia di stato San Lorenzo”. Il premier Giuseppe Conte , arrivato in città con il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, parla di “situazione drammatica”.
L’allarme del sindaco: “Il Mose è ora che funzioni”
“Le stime dei danni sono molto ingenti. Parliamo di centinaia di milioni di euro. Qui non si tratta di quantificare i danni soltanto, ma del futuro stesso della città. Perché lo spopolamento di Venezia nasce anche da questo”. Così il sindaco della città lagunare nella conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo la grande acqua alta di ieri. “Se un giovane vede che stiamo dando della soluzioni pensa di vivere in centro storico – ha aggiunto – altrimenti pensa solo ad andar via, perché non si riesce più a vivere in questo modo”. “Il Mose? Sarebbe il caso ci facessero partecipare, non sappiamo niente, è gestito tutto da Roma, ma stavolta la gente è molto arrabbiata. E’ il momento in cui dobbiamo vedere assolutamente che funzioni, ci devono dire come è la situazione. Qui il Paese è di fronte al mondo: dobbiamo essere all’altezza di questa sfida”.
Zaia: “Devastazione totale, apocalittica”
Esprime forte preoccupazione anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “L’80% della città è sott’acqua, ci sono danni inimmaginabili, quasi un metro e mezzo a San Marco, Pellestrina è sott’acqua per il 100%. E’ difficile quantificare i danni, sono paurosi. È uno scenario di devastazione totale, apocalittica”. Numerosissimi i danni nel centro storico della città di Venezia, una sessantina le imbarcazioni danneggiate molto pesantemente, tra le quali alcuni vaporetti. Lo stesso Centro Maree è stato vittima della mareggiata, che ha danneggiato le linee telefoniche, e per questo non è contattabile, se non con i canali Telegram Centro Maree Informa, Centro Maree avvisa, e il sito internet.
Cnr: “Nuova ondata record per domenica 17”
Il Cnr ipotizza una nuova ondata di acqua alta da record a Venezia per domenica prossima, 17 novembre, pur ammettendo che gli eventi climatici sono ormai sempre più estremi e imprevedibili. Secondo gli esperti, la causa principale della catastrofe in Laguna è il Ciclone Mediterraneo che si è formato l’11 novembre e che da martedì spazza l’Italia, prima a Sud (colpite la Sicilia, la Campania, la Basilicata con la drammatica situazione di Matera) poi al Nord, fino alla laguna veneta.
Adolfo Spezzaferro