Roma, 31 gen – La tomba di Jean-Marie Le Pen è stata vandalizzata nella notte di ieri. Il padre del Front National, morto il 7 gennaio di quest’anno all’età di 96 anni, riposa presso il cimitero di La-Trinité sur Mer in Bretagna, città dov’è nato.
Profanata la tomba di Jean-Marie Le Pen
Come aveva scritto tempo fa su X Adriano Scianca, commentando peraltro i festeggiamenti in piazza della sinistra francese proprio per la morte di Le Pen e le polemiche per la commemorazione di Acca Larentia, “Il vilipendio di cadavere resta la pietra angolare di ogni antifascismo”. Una definizione che si conferma nella sua attualità e giustezza anche adesso. Anzi, simbolicamente fa ancora più impressione che ad essere attaccata la tomba del “Menhir”, com’era soprannominato Le Pen. Insomma, un monumento da abbattere sia da vivo che da morto. La tomba di famiglia dei Le Pen, in cui è sepolto Jean-Marie, è stata profanata nella notte di ieri, la croce che sovrastava la tomba è stata distrutta con una mazza, tutte le stele e i monumenti in omaggio alla famiglia sono stati danneggiati. Ancora ignoti gli autori del gesto, su cui indaga la polizia. La procura di Lorient ha aperto un’inchiesta per “violazione di luogo di sepoltura, tomba, urna cineraria o monumento eretto in memoria dei defunti”. A segnalare quanto accaduto era stato un abitante di Trinité sur Mer.
Le reazioni della politica
“Avete distrutto la tomba dei nostri antenati. Pensate di poterci spezzare il cuore, intimidirci, scoraggiare? Ma la nostra risposta sarà combattervi sempre e ancora più duramente, generazione dopo generazione. La nostra determinazione sarà la misura della vostra infamia”, così la nipote di Le Pen, Marion Maréchal ha commentato il fatto sui social, postando la foto della tomba profanata. Gilles Pennelle, eurodeputato del Rassemblement National e consigliere regionale della Bretagna, ha parlato di un “atto atroce, ignobile e abietto”. Anche Jordan Bardella, presidente del Rn ha espresso la sua contrarietà per quanto accaduto: “un atto inqualificabile, commesso da coloro che non hanno rispetto né per i vivi né per i morti. La morale condanna universalmente già i suoi autori: spero che siano trovati e severamente puniti anche dalla giustizia”. Mentre il ministro degli Interni, Bruno Retailleau, ha dichiarato: “La deturpazione della tomba della famiglia Le Pen a La Trinité è un’abiezione assoluta. Il rispetto per i morti è ciò che distingue la civiltà dalla barbarie”.
Michele Iozzino