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Vaccino Sputnik, c’è l’ok dello Spallanzani: “E’ efficace, ora sveltire burocrazia”. Ma l’Aifa non ci sente

by Cristina Gauri
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vaccino sputnik

Roma, 1 mar – Arriva la conferma italiana, il vaccino Sputnik V funziona. Ad annunciarlo al Corriere è il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia, in risposta al direttore dell’Aifa Nicola Magrini. «Sputnik funziona. Noi ne abbiamo fatto una valutazione indipendente, come istituto di ricerca, non come gruppo isolato. Il documento è stato condiviso senza nessuna volontà di intervenire su questioni politiche».

Gam-COVID-Vac, nome scientifico dello Sputnik V, si basa su un adenovirus modificato e viene utilizzato con successo in Russia. Autorizzato anche in Iran, Ungheria, San Marino e in diverse nazioni del Sud America, ora attende l’ok per lo sbarco in Italia, previa autorizzazione delle istituzioni sanitarie.

Il vaccino Sputnik ha oltre il 90% di efficacia 

Lo studio si basa su un’analisi della sperimentazione pubblicata dalla rivista Lancet. Il vaccino Sputnik ha dimostrato di avere un «ottimo profilo di sicurezza a breve termine e così quelli di immunogenicità che sono comparabili a quelli di vaccini genetici già autorizzati per uso clinico». Il siero di fabbricazione russa ha un’efficacia di oltre il 90% contro la malattia sintomatica e del 100% per la malattia grave. Quindi «si ritiene che Sputnik possa avere un ruolo importante nei programmi vaccinali contro Sars-CoV-2».

I dubbi nei protocolli di studio russi

Gli unici dubbi emergono nella valutazione dei protocolli di studio russi, di cui si conosce solo una sintesi. Inoltre, i dati di efficacia «provengono da un’unica sperimentazione sviluppata solo a Mosca, in un solo gruppo etnico e sotto il controllo di un’unica autorità regolatoria». Infine «non sono noti i dati sull’impatto delle varianti».

Ma l’Aifa frena

Dal canto suo, Magrini, pur non discutendo sulla validità del vaccino Sputnik, da lui definito «ottimo, dal disegno interessante e intelligente», ha ribadito che Aifa non avallerà una procedura perché l’Italia possa disporne prima dell’ok da parte dell’Ema. Cioè della Ue. Ema che, si ricorderà, aveva già frenato sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali.

Vaia tiene a specificare che la valutazione del vaccino Sputnik non è una iniziativa politica. «È una nostra iniziativa. L’auspicio è che si vada oltre la burocrazia e si accelerino i passaggi. Abbiamo in mano un buon prodotto e in questa fase non possiamo permetterci di perdere tempo. L’epidemia non si ferma e si è visto che nelle categorie già immunizzate, operatori sanitari e anziani, i contagi e i decessi sono sensibilmente calati».

Cristina Gaur

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Sputnik, anche il virologo Clementi accusa l’Ue: “L’Ema troppo lenta nell’approvare i farmaci” - 2 Marzo 2021 - 12:26

[…] arriva all’indomani dell’ok dello Spallanzani al siero di fabbricazione russa. Nel presentare lo studio, il direttore sanitario Francesco Vaia aveva […]

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