Enna, 29 dic – “Le unioni omosessuali sono contronatura“, parola di Salvatore Nicolosi, parroco di Barrafranca, in provincia di Enna, finito nel mirino dell’Arcigay per la sua omelia. “La famiglia è fondata sull’unione di un uomo e di una donna. Ogni altro tipo di unione è contronatura“. Così don Nicolosi durante la celebrazione della festa della Santa famiglia.
“Unioni omosessuali, si vantano di quello di cui dovrebbero vergognarsi”
E invece i gay “si vantano di quello di cui dovrebbero vergognarsi. E’ scritto nella Bibbia“, tuona don Nicolosi. Parole immortalate in un video subito virale sui social e che ha scatenato un putiferio. Immediata la replica dell’Arcigay di Catania, Enna e Caltanissetta. “E’ singolare anzitutto il fatto che, in circostanze tragiche come quelle che stiamo vivendo, don Nicolosi abbia ritenuto di rivolgere questo attacco alle persone Lgbt+ e alle loro famiglie, e proprio durante una celebrazione dedicata alla famiglia“, si straccia le vesti il presidente della sezione locale Armando Caravini.
L’Arcigay pure contro il sindaco Salvo Accardi
“Non c’è nulla di contronatura nelle nostre unioni, ancora una volta occorre ribadirlo. Quello del sacerdote, dunque, è un vero e proprio discorso d’odio, che crea inutili divisioni all’interno della comunità, e rischia di provocare dolore alle persone Lgbt+ di Barrafranca e alle loro famiglie”, prosegue Caravini. Poi l’esponente dell’Arcigay se la prende pure con il sindaco del piccolo centro siciliano. “E’ ancora più singolare che il sindaco stesso, Salvo Accardi, prenda le difese del parroco, nascondendosi dietro l’ipocrisia della libertà di pensiero, leggendo persino una enciclica dimenticando che rappresenta un’istituzione laica e non il Vaticano”, lamenta Caravini. Intanto, sulla pagina Facebook dell’Arcigay si sprecano insulti e volgarità contro il sacerdote.
L’ingerenza dell’Arcigay e le prove tecniche di applicazione della legge Zan
L’esponente dell’Arcigay però non usa a caso la formula “discorso d’odio” nei confronti dell’omelia di don Nicolosi. Queste infatti sono prove tecniche di applicazione della legge Zan contro l’omofobia. Basterà essere tacciati di odio per gli omosessuali per essere perseguiti a norma di legge. E per finire in galera. Il problema è che di certo non sta all’Arcigay stabilire cosa possa o non possa dire un sacerdote durante la sua omelia. Si chiama libertà di pensiero.
Adolfo Spezzaferro
4 comments
Questo sì che è un vero prete…
Sarei curioso di vedere l’opposizione cosa fà(se abbaia come al solito o se fà qualcosa di concreto) se applicano nei suoi confronti la legge Zan contro l’omofobia
« […] Non c’è nulla di contronatura nelle nostre unioni […] »
……….. !!!!!!?????? 😕
Io ho il diritto di fare quello che voglio.
Tu non hai il diritto di dire quello che pensi.
E c’ha ragione.