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Tunisino morto, Salvini con gli agenti: “Per i violenti servono le manette”

by Ludovica Colli
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Roma, 18 gen – E’ morto per una “tragica fatalità” il tunisino deceduto ieri sera durante un fermo di polizia. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini interviene a proposito della polemica per le circostanze della morte dell’arrestato, che aveva mani e piedi legati, schierandosi al fianco degli agenti.

Totale e pieno sostegno ai poliziotti che a Empoli sono stati aggrediti, malmenati, morsi – dice il leader della Lega – per fermare un violento ed evitare altri danni si usano le manette, non le margherite. Purtroppo un tunisino con precedenti penali, fermato dopo aver usato banconote false, è stato colto da arresto cardiaco nonostante gli immediati soccorsi medici. Tragica fatalità. Però se un soggetto violento viene ammanettato penso che la polizia faccia solo il suo dovere”.

Questi i fatti. Ieri sera, un 32 enne tunisino è morto durante un fermo di polizia. Secondo i primi accertamenti, l’immigrato, che era stato legato ed ammanettato perché in condizioni di forte agitazione, ha avuto un malore e poi è morto, a quanto pare per arresto cardiaco. Sul posto si trovava anche il personale del 118. E’ stata disposta l’autopsia e la procura di Firenze ha aperto un’inchiesta.

Il tutto è avvenuto all’esterno di un negozio di money transfer di Empoli, dove due volanti della polizia sono intervenute dopo una chiamata al 112 a causa di un uomo che dava in escandescenze. In evidente stato di alterazione, il tunisino era entrato nel negozio Taj Mahal con una banconota ritenuta falsa.

“Torniamo ancora una volta a ribadire quanto sia essenziale la dotazione di taser e telecamere per gli uomini in divisa operativi su strada. Sono strumenti necessari per la tutela e la trasparenza”, dice Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap).

La sperimentazione della pistola elettrica, partita in Italia, non è ancora stata adottata ad Empoli. “Con il taser, soggetti che danno in escandescenze, possono essere bloccati evitando il contatto fisico – spiega Paoloni – Con questo strumento non letale che chiediamo a gran voce, si tutela sia il poliziotto che il fermato”.

Ludovica Colli

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1 commento

Piero 18 Gennaio 2019 - 4:31

Se comandassi io, gli immigrati tremerebbero e si metterebbero a piangere al solo vedere le divise, fossero anche quelle dell’Enel o dei ferrovieri.

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