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“Trasporta armi da usare in Yemen”. Bloccata a Genova nave cargo saudita

by Cristina Gauri
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Roma, 20 mag – La nave cargo battente bandiera della Saudi Arabia Bahri Yambu è attraccata stamani verso le 6 a Genova. Intorno all’imbarcazione è scoppiato un vero e proprio caso internazionale, iniziato quando i portuali francesi a le Havre si sono rifiutati di caricare 8 cannoni Caesar diretti a Gedda e da lì al conflitto in Yemen. Disclose, un sito francese d’inchiesta, aveva reso noto che i cannoni erano stati utilizzati durante il sanguinoso conflitto in Yemen provocando la morte di civili inermi, e da lì era scattato il boicottaggio internazionale. 

La vergogna del conflitto in Yemen

Nello Yemen infuria la “guerra privata dei Saud”, iniziata il 25 marzo del 2015 dall’Arabia Saudita, che sta massacrando un popolo nel silenzio quasi generale. Gli attacchi da subito hanno preso di mira i civili yemeniti e le infrastrutture: ospedali, scuole, università, centri commerciali, persino spiagge, campi agricoli, pescherecci – molti dei quali sono fonti di sostentamento per le persone – ponti, centri di comunicazione strategici, centrali elettriche, riserve idriche e altri sono stati distrutti sia dai raid aerei che dalla marina saudita. Più del 80% della popolazione ha bisogno di aiuti umanitari, la carestia è ormai un realtà in tutto il paese, 8,4 milioni di persone soffrono di fame in ben 72 province su 95. Migliaia di bambini muoiono per denutrizione, l’altra emergenza – sanitaria e medica, con il 60% delle strutture ospedaliere distrutte – sta falciando la popolazione. La comunità internazionale non interviene semplicemente perché perderebbe l’appoggio economico dell’Arabia Saudita, come è già successo in passato.

L’incontro in prefettura

In mattinata è stato fissato un incontro in prefettura per definire la questione del carico di armi trasportate dall’imbarcazione: il prefetto Fiamma Spena incontrerà il segretario della camera del lavoro Igor Magni e il segretario della Filt Enrico Poggi. Nel frattempo i lavoratori portuali si sono riuniti in presidio di protesta assieme a pacifisti e antagonisti: “Attrezzature e droni al servizio del militare: non vogliamo essere complici delle vittime civili in Yemen, non carichiamo”. Prefettura e Capitaneria di Porto, in risposta alle proteste, hanno garantito che il cargo imbarcherà solo materiale civile e che “non ci sono rilievi che impediscano l’attracco del cargo”. Di diverso avviso le sigle sindacali in sciopero (Filt-Cgil). “Abbiamo saputo che qui a Genova, oltre a materiale di impiantistica civile, era previsto anche il carico di un generatore elettrico che viene utilizzato per scopi militari”, dichiara un portavoce. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate ieri in esclusiva da Repubblica “i cannoni destinati allo Yemen potrebbero essere caricati segretamente su treno per essere trasportati a Spezia, dove sarebbe previsto l’imbarco”. Come riferisce RaiNews, le operazioni di carico della Bahri Yambu al momento sono ferme.

Cristina Gauri

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