Torino, 6 ago – All’alba di questa mattina è cominciato lo sgombero di una delle palazzine dell’ex Moi, il villaggio Olimpico, a Torino. Gli abitanti abusivi, tutti immigrati, hanno lasciato l’immobile occupato per raggiungere le strutture destinate alla loro accoglienza. Lo sgombero è avvenuto nell’ambito del progetto inter-istituzionale “Moi: migranti un’opportunità di inclusione”. Le palazzine erano occupate dagli immigrati dal 2013 e lo sgombero di questa mattina è avvenuto senza particolari problemi di ordine pubblico, sebbene fossero mesi che subiva un continuo rinvio. Merito anche della Digos che, in questi mesi di continui rinvii, ha lavorato con i mediatori per disinnescare tensioni e azioni di violenza.
La decisione finale di procedere con lo sgombero dell’ex Moi è arrivata dopo che il sindaco di Torino, Chiara Appendino, nelle scorse settimane si era incontrato con il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale ha accelerato sulle tempistiche, rifiutando altri rimandi, dando l’ultimatum alla Appendino e promettendo alla popolazione torinese che la prima palazzina sarebbe stata sgomberata entro la fine di agosto.
In via Giordano Bruno, dove sorge la palazzina marrone dell’ex Moi ora sgomberata, questa mattina sono intervenuti polizia, carabinieri, polizia locale, mediatori culturali del Comune e della compagnia di San Paolo. Presente anche l’assessore al Welfare del comune di Torino Sonia Schellino. In tutto circa 600 uomini per sgomberare 100 immigrati, soprattutto somali, che troveranno ricollocamento in appartamenti trovati in gran parte dalla diocesi e dal Comune. La palazzina marrone, quella interessata dallo sgombero e chiamata “delle famiglie”, è la prima delle 4 palazzine occupate che devono essere sgomberate. Lo scorso novembre era toccato alle cantine, poi lo stop. A questo punto la proprietà avrà tempo 72 ore per mettere in sicurezza lo stabile e sigillare gli ingressi, per evitare nuove occupazioni.
Anna Pedri
Torino, cominciato lo sgombero degli immigrati abusivi dall'ex Moi
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1 commento
E magari dare gli appartamenti in uso alle famiglie italiane.