Roma, 20 set – Un immigrato tunisino di 32 anni, di professione imam, è stato espulso ieri dall’Italia per sospetta attività di terrorismo. Si trovava in carcere, a Rebibbia, e da lì inneggiava ad Anis Amri, il terrorista di Berlino. Insieme a lui sono stati rimpatriati anche tre cittadini egiziani, ritenuti vicini agli ambienti dell’estremismo islamico. Con quelle eseguite ieri salgono a 89 le espulsioni nel solo anno 2018. Sono 326 dal 2015.
Il tunisino di 32 anni fino allo scorso 22 agosto era recluso nel carcere romano per rapina e spaccio di sostanze stupefacenti. Da lì era stato trasferito in un centro permanente per il rimpatrio. Quando era detenuto i messaggi che lanciava erano chiari: si era persino detto “pronto a emulare le gesta di Anis Amri”, di cui piangeva la morte.
L’immigrato che tutti a Rebibbia chiamavano “l’imam”, visto che ogni venerdì guidava la preghiera islamica, era un fervente predicatore. Durante i suoi sermoni era solito inneggiare a una pressante azione di divulgazione dell’ideologia radicale, esaltando le gesta dei vari terroristi che hanno insanguinato l’Europa negli ultimi anni.
Proprio per questa sua radicalizzazione, alla quale seguiva l’azione di propaganda jihadista, il Viminale lo teneva sotto controllo. Non è escluso che l’imam potesse conoscere di persona Anis Amri, il quale dalle indagini seguite alla sua morte, era transitato da Aprilia, vicino a Roma, qualche tempo prima di entrare in azione in Germania. La Digos dimostrò che Amri, dopo aver ucciso 12 persone schiantandosi con un camion sui mercatini di Natale di Berlino, era pronto a colpire anche a Roma, in metropolitana.
Gli altri immigrati espulsi, tre egiziani tra i 30 e i 40 anni, erano anch’essi detenuti per reati comuni e per favoreggiamento dell’immigrazione illegale, anche se non risultavano in contatto con l’imam di Rebibbia. Tutti erano dediti alla stretta e rigida osservanza del Corano, e tutti avevano più volte manifestato esultanza per gli attentati compiuti da estremisti islamici in Occidente.
Anna Pedri
Terrorismo, espulso imam dal carcere di Rebibbia
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1 commento
L’ennesima conferma che siamo di fronte ad una invasione islamica pianificata……..prima spaccio di droghe varie per sovvenzionare l’acquisto di ogni materiale utile per diverse turpitudini , in seguito preparazione ed esecuzione dell’atto terroristico……….quando anche in Italia esploderà la prima bomba di matrice islamica ci diranno sicuramente che si tratta di un evento fisiologico dell’immigrazione………… merdosi sinistri.