Trento, 19 feb – E’ scattata nelle prime ore del mattino l’operazione “Renata”: gli uomini della Polizia di Stato, della Digos e i carabinieri del Ros del comando provinciale di Trento, assieme alla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, stanno eseguendo misure cautelari nei confronti di sette anarco-insurrezionalisti. Gli arrestati sono accusati di aver commesso svariati attentati esplosivi nel biennio 2017-2019, tra cui la bomba alla sede della Lega di Ala (Trento) dello scorso 13 ottobre. In quell’occasione il ministro dell’Interno Matteo Salvini era atteso per una delle tappe del tour elettorale in vista delle elezioni provinciali. I bombaroli piazzarono un ordigno rudimentale che mandò in frantumi alcuni vetri della sede e scrissero “Ancora fischia il vento” con bombolette spray sull’edificio di fronte .
Terrorismo di matrice anarchica
Gli obiettivi della cellula di Trento, smantellata dalle forze dell’ordine in queste ore, sarebbero principalmente istituzionali. La procura della Repubblica di Trento che ha coordinato indagini e blitz ha certificato l’esistenza di un’organizzazione terroristica di matrice anarchica. Il vicepremier Matteo Salvini ha subito commentato positivamente la buona riuscita dell’operazione: “Complimenti a Polizia e Carabinieri: con un blitz antiterrorismo hanno arrestato sette anarco-insurrezionalisti. È successo in Trentino. Questi signori sarebbero i responsabili di vari attentati, tra i quali l’ordigno fatto esplodere davanti alla sede della Lega. Nessuna tolleranza per violenti e criminali“. Sarebbero ancora in corso in queste ore le operazioni di perquisizione degli alloggi degli arrestati e di tutte le persone collegate alla cellula terroristica.
Dopo Torino
Questo blitz avviene a breve distanza, ricordiamo, da quello effettuato a Torino nei giorni scorsi e che ha visto l’arresto di altri sei anarchici insurrezionalisti, la cui base logistica era sita nell’ex Asilo Occupato. Gli arrestati erano accusati, a vario titolo, di associazione sovversiva, istigazione a delinquere e detenzione, fabbricazione e porto in luogo pubblico di ordigni esplosivi.
Cristina Gauri