Roma, 22 feb – Fermi tutti, anzi, avanti tutta: la Tav si fa. Dopo la mozione-inciucio di Lega e M5S per rimandare la Torino-Lione a data da destinarsi (preferibilmente dopo le Europee), il vicepremier Matteo Salvini assicura: “Non c’è alcun blocco della Tav, c’è solo una revisione del progetto con l’obiettivo di portare a termine il progetto“.
Intervenuto a Mattino 5 su Canale 5, il ministro ribadisce la sua posizione sull’opera: “Faccio e farò tutto il possibile perché la Tav si faccia, il progetto può essere rivisto e si possono risparmiare dei soldi, ma il treno inquina meno e costa meno delle auto“.
Al momento però i cantieri sono stati bloccati, gli si fa presente. “Erano già fermi – risponde il leader della Lega – e spero ripartano prima possibile”.
Salvini ribadisce che “non c’è il blocco della Tav: nel contratto” di governo con il M5S, “c’è la revisione del progetto con l’obiettivo di andare avanti e di finire il progetto“. Quello sulla Torino Lione, sostiene, “è un dibattito che alimentate voi giornalisti. Io ripeto quello che dico da mesi: faccio e farò tutto il possibile perchè la Tav si faccia”. Mentre “ci si impegna a rivedere il progetto”, spiega, è chiaro che i cantieri saranno fermi: “Se devi rivedere il progetto cosa fai? Scavi mentre rivedi il progetto?”.
La mozione Lega-M5S
Sulla Tav il governo deve “ridiscutere integralmente” il progetto. Dopo il via libera di ieri sera alla mozione gialloverde (primi firmatari il grillino Francesco D’Uva e il leghista Riccardo Molinari) che chiede appunto “di ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia” si torna al punto di partenza.
Le ire dell’opposizione
Dall’opposizione invece non cessano le proteste. Prima in Aula i parlamentari del Pd mostrano cartelli con la scritta “Salva Salvini-Boccia la Tav“. Accuse di un do ut des, a sentire Maurizio Martina: “E’ un baratto vero e proprio, determinato dalla decisione del M5S di salvare dal processo Salvini e ora Salvini rende la partita“.
Un accordo che non piace neanche all’ex governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni. Che, pochi minuti prima del voto in Aula aveva avvertito: “Mi auguro che la mozione non venga approvata perché altrimenti quelle voci che dicono di questo osceno scambio potrebbero essere confermate”.
Nel centrodestra, Silvio Berlusconi lancia una provocazione al leader leghista in Sardegna, dove entrambi sostengono il candidato alla Regione Solinas. Seduto a fianco del ministro dell’Interno dice: “Se vinciamo in Sardegna, vuol dire che chiamerò il mio amico Matteo e al telefono parleremo di questo argomento…“.
Dura invece Giorgia Meloni. “Sono molto delusa – dice la leader di Fratelli d’italia – . Non ci prendiamo in giro quel che c’è scritto nella mozione dice che la Tav non si fa. Sono molto arrabbiata e ne chiederò conto a Salvini”.
Adolfo Spezzaferro
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