Bruxelles, 22 ott – “Noi abbiamo un sistema che si chiama Frontex, che è un sistema di protezione delle frontiere. Noi vogliamo vedere gli aerei e le navi che proteggono quella frontiera e lo vogliamo fare perché pensiamo che questo sia il modo migliore per evitare i morti, altrimenti noi faremo sempre degli inutili pianti sulle bare senza riuscire a fare nulla di concreto”. Sembrava convincente, Angelino Alfano, quando invocava una cabina di regia europea per gestire l’emergenza immigrazione, chiedendo che l’Italia non fosse lasciata sola a gestire un problema che è di tutti. Peccato che, stando a quanto dichiarato l’Huffington Post, al momento di votare l’Italia abba agito esattamente in senso opposto, bocciando la proposta della Commissione europea di conferire a Frontex la competenza esclusiva per il coordinamento delle operazioni di localizzazione e salvataggio in mare (“search and rescue”) dei barconi dei migranti.
Nell’ultimo gruppo di lavoro del Consiglio Ue sulle frontiere è stata infatti lanciata la proposta di una gestione europea nell’individuazione delle rotte dei barconi di migranti che partono dal Nord Africa e che interessano lo specchio di mare che va da Cipro alla Spagna. Contro questa proposta si sono scagliati Grecia, Malta, Francia, Spagna e Italia. Insomma, i Paesi interessati direttamente agli sbarchi vogliono mani libere senza troppe interferenze europee.
Ovviamente dietro questa mossa potrebbe benissimo esserci la volontà di svincolarsi dai dogmi politicamente corretti dell’Ue per agire con maggiore realismo, ma quel che stupisce è il doppiogiochismo: facile, davanti alle telecamere, evitare di prendersi le proprie responsabilità e accollare tutte le colpe all’Ue se poi nelle segrete stanze si rema contro. In questo modo le stragi del mare non avranno mai un veri responsabile, dato che sarà sempre molto comodo gettare la croce sull’Ue che si sabota poi in segreto. Per non parlare, a questo punto, dell’inutilità di Frontex, varato in pompa magna e chissà quanto oneroso per le tasche dei contribuenti europei ma, di fatto, ancora senza poteri. Insomma, sull’immigrazione l’Italia continua a brancolare nel buio. E sembra che se potesse spegnerebbe ancora di più la luce.
Giorgio Nigra