Roma, 23 aprile – Diversi Paesi stranieri, tra cui l’Italia, stanno preparando l’ evacuazione di migliaia di loro concittadini dal Sudan, anche se il principale aeroporto rimane ancora chiuso. Col passare delle ore gli scontri armati nella capitale Khartoum non accennano a diminuire: ci sono stati bombardamenti indiscriminati di artiglieria e il caos è stato accresciuto da un attacco dei paramilitari del Rfs ad alcune carceri.
Fuga dal Sudan
Gli Stati Uniti hanno completato l’evacuazione del personale della loro ambasciata in Sudan: lo riportano i media americani citando alcune fonti, secondo le quale anche le famiglie del personale dell’ambasciata sono state evacuate. L’operazione è stata condotta tramite un aereo militare americano, anche se non è ancora chiaro dove il personale dell’ambasciata sia diretto. Dello stesso avviso la Francia che in queste ore ha iniziato una “operazione di evacuazione rapida” dei suoi cittadini e del personale diplomatico dal paese africano, dove i violenti combattimenti sono entrati nella seconda settimana. Anche i cittadini europei e quelli di “Paesi partner alleati” sono stati presi in carico, ha aggiunto il ministero degli esteri francese, senza fornire ulteriori dettagli. I piani di evacuazione di stranieri da Khartoum in preda allo scontro fra esercito e paramilitari sono pronti a scattare ma la situazione nella capitale è ancora troppo pericolosa e circa 200 italiani sono ancora bloccati. L’Italia, come del resto stanno facendo gli altri Paesi occidentali sta organizzando l’evacuazione dei connazionali con velivoli militari che sono già stati dislocati a Gibuti, il piccolo Stato-base militare incastonato fra Eritrea, Etiopia e Somalia sul golfo di Aden. Si lavora ad una replica dell’operazione Afghanistan: dedicata però stavolta solo ai cittadini italiani.
Il piano del Governo
Una riunione volta a predisporre il piano d’emergenza si è svolta a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, il generale Francesco Paolo Figliuolo, responsabile del Comando operativo interforze, e i responsabili dell’Unità di crisi della Farnesina e dei servizi. Intanto è già finito l’incubo per 19 turisti italiani sorpresi dalla guerra mentre erano in crociera nelle acque di Port Sudan: sono potuti sbarcare a Hurghada in Egitto, come ha annunciato Tajani.
Sergio Filacchioni
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