Reggio Emilia, 10 gen – Stupratore seriale e rapinatore: il ghanese Ofori Bright, 30 anni, ricercato dal 2017, è stato finalmente assicurato alla giustizia ed è finito dietro le sbarre nei pressi di Reggio Emilia. L’immigrato lascia dietro di sé una scia lunghissima di crimini commessi a partire dal 2004. Il primo arresto risale appunto a 14 anni fa, quando Bright, ancora minorenne, rapinò due ragazzine. Dopo due anni di carcere, nel 2007, ottenne dal giudice l’autorizzazione a lavorare la mattina ed a rientrare nella struttura detentiva la sera. Un giorno del marzo 2007 il ghanese non rientrò in carcere.
Durante questa latitanza l’immigrato si rese colpevole di sequestro e stupro di una 54enne che lavorava presso la stazione ferroviaria di Reggio Emilia. I filmati di alcune videocamere di sorveglianza riuscirono ad incastrarlo e farlo tornare dietro le sbarre. Venne condannato a 8 anni, con pena scontata tra vari carceri minorili tra Bologna, Palermo e Cagliari. In carcere Bright non voleva proprio starci: quindi si rese protagonista di un’evasione nel 2009 e tornò a delinquere il giorno successivo alla fuga, rapinando un uomo. Le forze dell’ordine riuscirono a individuare la sua posizione rintracciando il segnale del telefono cellulare che aveva rubato alla vittima. Venne arrestato nei pressi della stazione di Milano e tornò in carcere dopo 11 giorni dall’evasione.
Durante la breve latitanza Ofori commise un altro: stuprò una bulgara di 40 anni, aggredita a Casalecchio di Reno. La donna lo riconobbe in una foto segnaletica. Il processo lo condanna a 5 anni di reclusione in carcere: tuttavia, dopo qualche tempo trascorso nella casa circondariale della Dozza, Ofori viene inspiegabilmente scarcerato e fugge, riprendendo la sua latitanza. Fino alla scorsa notte, quando, a causa di una rissa, la polizia lo ha rispedito dietro le sbarre del carcere di Reggio Emilia. Sperando che le maglie della giustizia stavolta siano più strette e che possa rimanere in galera più tempo possibile.
Aldo Milesi
1 commento
Ma scusate, c’è ben poco da rallegrarsi, tutta questa gente extracomunitaria al primo reato penale dovrebbe anche essere poi rimpatriata il più presto possibile, altro che carcere e poi di nuovo scorazzare in Italia a fare altri danni, la migliore soluzione operativa efficace quindi sarebbe che al primo reato penale si fanno il carcere duro pane e acqua in Italia e poi espulsione immediata dall’Italia a vita fatta seriamente, insomma, a mali estremi, estremi rimedi, come mai non si fa?
Il M5S ritiene per caso che tali bestie extracomunitarie siano comunque risorse preziose bergogliane da tenere a vita in Italia?
Oppure la Lega di Salvini non vuole risolvere definitivamente il problema per poterlo usare come cavallo di battaglia sempre e ovunque?
O che altro?
Per come la vedo io, mi sa una combinazione delle due ipotesi, non si spiega altrimenti!!
Cordiali saluti.
TheTruthSeeker