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Si avvicina la stretta sugli Npl: così Ue e Bce preparano il nuovo attacco all'Italia

by La Redazione
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Roma, 18 mar – Recentemente è venuto alla ribalta il dato statistico dell’incredibile crescita dei salari reali in Cina, in alcune zone addirittura assurti al rango europeo. Potrebbe sembrare che il governo di Xi Jinping stia effettivamente procedendo sulla strada dell’espansione della domanda interna, come effettivamente annunciato da anni, stante l’impossibilità di inseguire sempre e comunque le esportazioni in un mondo che sta prepotentemente tornando ad innalzare le sue difese doganali.
Non ci è dato sapere se questa tendenza possa realmente sopravvivere nel lungo periodo, quello che ci interessa è evidenziare come nell’eurozona di fatto si sia deciso di seguire un altro modello, e per motivi semplicemente abbietti, legati proprio all’euro medesimo. Costretti ad una folle politica di competitività forzata con la Germania abbiamo follemente deciso, anziché liberarci della moneta unica, distruggere la domanda interna per poter diventare anche noi esportatori netti, e così facendo generando una ecatombe di imprese e di posti di lavoro.
Questo ci sta portando sulla strada di una guerra commerciale con gli Usa di Trump dagli esiti imprevedibili, stante la storica ostinazione ideologica della Germania al mercantilismo bottegaio più bieco. Ciò ha comportato non solo la tremenda crisi occupazionale che stiamo vivendo sulla nostra pelle, ma ha gonfiato il bubbone purulento dei crediti bancari “in sofferenza”, che prima o poi è destinato ad esplodere.
Ebbene, il governo prossimo venturo dovrà fare i conti con la nuova strategia dell’Ue per azzoppare gli Stati: la copertura integrale degli Npl (non performing loans). In pratica, i crediti deteriorati dovranno essere interamente ammortizzati, cioè passati a perdite, in non più di 7-8 anni se assistiti da garanzie, in due soli anni se non assistiti da garanzie. Molto semplicemente: la stragrande maggioranza delle piccole banche italiane non hanno i soldi necessari a coprire centinaia di miliardi di perdite, rischiano dunque il fallimento.
Questo oltretutto comporterà un nuovo credit crunch, con la rarefazione dell’offerta monetaria conseguente che strozzerà sul nascere questa “ripresina” artificiosa e mediaticamente pompata, precipitandoci in un altro decennio di recessione dura e pura.
Nessun governo, se non è disposto a recedere unilateralmente dall’Ue, ha gli strumenti per opporsi all’eventuale applicazione di questa procedura genocidaria, indi è di prammatica che dovrà essere estremamente prono ai desiderata transnazionali dell’alta finanza se non vuole essere additato dai media come responsabile di una catastrofe finanziaria senza precedenti.
La posta in gioco in questa partita sugli Npl quindi è quella di cinque anni di chiacchiere in cui il paese sarà nei fatti spolpato degli ultimi asset pregiati che conserva, mentre magari sarà approvata una mancetta di sussistenza per tutti, giusto per evitare una eccessiva disperazione sociale che potrebbe sfociare nella violenza e nella sommossa.
Gli italiani oramai non servono più nemmeno come consumatori dei beni prodotti dalla Germania, sono la buccia del limone che viene gettata dopo essere stato adeguatamente spremuto. Perché quello che importa realmente a livello oligarchico, non è certo “fare i soldi” come ritengono ingenuamente i poveracci che di soldi effettivamente hanno bisogno per vivere. Gli squali della finanza lo sanno benissimo che la moneta è semplicemente una convenzione legale meramente scritturale e di valore nullo, uno strumento intelligente per agevolare gli scambi.
Quello che conta è controllare asset reali, vale a dire il potere di plasmare il futuro a nostra immagine e somiglianza. Sovranità è anche questo: plasmare un futuro in nome della comunità di popolo e non della speculazione finanziaria.
Matteo Rovatti

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4 comments

Cesare 18 Marzo 2018 - 12:10

D’accordissimo con l’autore!Uscire dall’ euro e tornare ad una moneta sovrana prodotta dallo stato ed esente da usura privata è una mossa urgentissima se si vuole conservare il paese dalla ultima svendita dei beni pubblici,dal furto dei depositi degli italiani e sopratutto mantenere la propria sovranità e identità di italiani.E’ un fatto cosi’ rivoluzionario che solo Mussolini in Italia vi riusci'(anche la Germania lo fece); nel 1935 nazionalizzo’ Banca d’Italia(oggi privata dal 1992) e fece le banche pubbliche di interesse nazionale(anche esse private dal 1992).Grazie a questo l’Italia con enormi interventi pubblici riusci ad uscire dalla crisi del 1929, generata dai banchieri,prima degli Stati Uniti.Ovviamente gli usurai uniti gliela fecero pagare , prima con le sanzioni(la scusa era la nostra guerra d’ Etiopia) isolandolo e costringendolo alla guerra, che gli usurai sapevano di vincere per la maggiore potenza finanziaria che avevano.
Il fallimento delle banche che stanno preparando dall’ estero serve a prendersi i risparmi, ancora elevati, degli italiani grazie al “bail in ” criminale.
I politici venduti alle elites straniere hanno infatti tolto ogni differenza tra banche commerciali e quelle di investimento(speculative) mettendo a rischio tutti i risparmi degli italiani, come avvenuto già negli USA
Con il bail- in approvato da questi il denaro dei depositanti, essendo un credito nei confronti della banca, verrà prelevato per coprire le perdite , che ci diranno dovute ad incapacità dei gestori ma invece spesso programmate sin dall’ inizio.Gli usurai privati proprietari delle banche possono infatti aver fatto acquistare dalle loro stesse banche italiane titoli spazzatura (emessi da altri istituzioni finanziarie sempre loro), trasferendo cosi’ enormi ricchezze in cassaforti al sicuro, per poi richiedere la stessa cifra dallo stato con la scusa che le banche non possono fallire.Se il popolo ne fosse a conoscenza ed unito, andrebbero invece fatte fallire, incarcerati tutti i responsabili delle perdite(cosa avvenuta solo in Islanda)e nazionalizzate subito mettendole sotto il controllo dello stato

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Tony 18 Marzo 2018 - 8:32

….. ..senza lo ” scritturale e di valore nullo” utile agli scambi ( e insostituibile dato che altra alternativa è solo lo ”scambio” ) non possono acquistere le risorse del pianeta ( altra alternativa è la conquista territoriale, ma anche in questo caso il denaro serve per ottenere gli armamenti )..Senza lo ”scritturale” nessuno plasma un bel niente. Tramite la speculazione finanziaria plasmano il ”nuovo mondo”…Anche il produrre moneta non serve a nulla se questa non ha delle basi che la sostengono, dato che essa non è altro che una rappresentazione di un bene ( es oro ) …altrimenti è una ”bolla”…

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Tony 18 Marzo 2018 - 9:44

…il problema è che creano moneta che ”rappresentano” l’esatto valore delle risorse di una nazione ( pianeta ), costringendo tramite varie vessazioni ( tasse, confische…) a vendere, cedere verso istituti finanziari/stato, tali ricchezza,; pendendo , finanziariamente il potere, con diritto di vita e di morte su un popolo che era, prima, il vero signore del territorio…

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Tony 18 Marzo 2018 - 10:28

…………….la ”guerra” commerciale…..
http://www.occhidellaguerra.it/francia-germania-zucchero/

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