Roma, 26 giu – Il centrosinistra crolla ai ballottaggi. La macchina renziana si è inceppata perdendo nella gran parte dei 22 capoluoghi di provincia in gioco. Il centrodestra espugna Genova e L’Aquila, vince a Verona, Taranto, Monza, LaSpezia, Piacenza, Alessandria, Trapani, Como, Asti, L’Aquila e si aggiudica pure Sesto San Giovanni, la cosiddetta Stalingrado d’Italia. Un tracollo netto quello di Renzi, che nella sua Toscana perde pure Pistoia, altra città storicamente amministrata dalla sinistra, che passa al centrodestra e Carrara, unico capoluogo che l’armata brancaleone grillina riesce ad espugnare. Il centrosinistra si conferma soltanto a Lucca, si tiene Taranto e si prende Lecce e Padova. In Sicilia c’è poi il caso di Trapani, senza quorum verrà commissariata.
Risultato negativo per la sinistra anche in un’altra regione che fu rossa, l’Umbria: a Todi vince la coalizione di centrodestra ed entra in consiglio comunale CasaPound, con il candidato Andrea Nulli che due settimane fa aveva centrato con la lista della tartaruga frecciata il 5%. In Lombardia di fatto il centrodestra fa l’en plein, aggiudicandosi tutti i principali comuni al voto. A Verona la moglie di Tosi, fine di un’era, perde nettamente sempre a vantaggio della coalizione di centrodestra, mentre a Padova il candidato leghista Bitonci perde clamorosamente con la città veneta che passa al centrosinistra guidato da Giordani.
Renzi prova a rigirare la frittata, ma appare decisamente poco convinto e convincente: “I risultati delle amministrative 2017 sono a macchia di leopardo. Come accade quasi sempre per le amministrative. Nel numero totale di sindaci vittoriosi siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché”. E il M5S? Quello che da tutti i sondaggisti viene dato come il primo partito d’Italia ha espugnato un solo capoluogo di provincia, Carrara. Vincendo poi in altri due comuni del Lazio: Ardea e Guidonia. Sostanzialmente una debacle, per tutti tranne che per Di Maio: “Siamo in crescita inesorabile”, ha affermato il portavoce pentastellato. Eppure il tracollo grillino è evidente ovunque, con la sconfitta poi emblematica di Parma, dove l’epurato Pizzarotti vince di nuovo senza l’appoggio del movimento.
Alessandro Della Guglia