Roma, 10 mar – In che stato versa il nostro sistema economico-finanziario? Un’Italia accattona, debitrice, elemosinatrice. È brutto pure da scrivere, figuriamoci a pensarlo. Del resto, a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina, per usare un aforisma di una nota figura degli anni ‘70. Henry Ford definì la speculazione quasi un secolo fa come l’attività di fare soldi manipolando i prezzi, invece di produrre beni e servizi. Il dramma di quegli anni e dei giorni nostri è proprio questo: utilizzare la speculazione per produrre valore. Se qualcuno guadagna, c’è qualcun altro che perde.
Ma perché ostentare alla speculazione? Perché da qualche anno sono le banche a fare questo gioco a somma zero. Le banche hanno utilizzato una parte dei depositi per acquistare strumenti derivati per accrescere i loro profitti. È successo in America, con l’acquisto da parte degli istituti di titoli ad alto rischio che hanno poi perso totalmente valore. Un buco coperto dalla Federal Reserve. Idem in Europa, lo “tsunami” finanziario Americano non ha, di certo, risparmiato il vecchio continente. Le banche europee hanno visto scendere il valore dei loro depositi il tutto a discapito dei piccoli risparmiatori. Caso emblematico quello della Grecia. Ed è a questo punto che intervengono banche centrali e governi, con soldi pubblici: gli stessi dei risparmiatori che non sono stati tutelati.
In Italia ancora una volta parliamo di speculazione finanziaria. È il caso di ribadirlo, bisogna ribattere sulla questione Monte dei Paschi di Siena. Tanto è stato detto e scritto ed ancora tanto ci si aspetta. Possiamo riportare le parole degli azionisti della banca senese riuniti nell’associazione Azione Mps, rivolgendo un ironico “ringraziamento” alle autorità di vigilanza (Consob, Bce e Banca d’Italia), alla Commissione Europea, ai grandi azionisti e agli speculatori internazionali, considerati corresponsabili del crollo senza freni della storia banca: “Qualcuno ha fatto grassi profitti con la speculazione al ribasso, qualcuno, forse, intende farne acquistando a prezzi da saldo. I piccoli azionisti sono ancora una volta quelli che ne pagano le conseguenze”. Accuse a Consob, “spettatrice inerte di una speculazione selvaggia e senza controllo”, per proseguire con “la Banca d’Italia, evidentemente disinteressata al destino del terzo gruppo bancario italiano”, e con “la Bce, che con le sue improprie raccomandazioni sulla ricerca di partnership ha di fatto avviato la svendita della Banca, certificandone al contempo il risanamento”.
La speculazione non riguarda solo il sistema bancario. Ad essa è legata per congetture economiche il concetto di “risparmio”, da qui risparmiatori aventi causa, parola volutamente sconosciuta all’avaro, il cui animo è avverso ad ogni utile e generosa speculazione.
Davide Rabito
La speculazione finanziaria: un amore tutto all'italiana
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2 comments
E’ tutto ben studiato per rapinare il popolo e le classi medie. Nel 1999 Clinton ha abolito il Glass-Steagall Act che vietava di mischiare banche commerciali con banche d’affari. Fino al 1993, anche in Italia vigeva tale distinzione. Nel 1993 dopo la privatizzazione (svendita) delle banche pubbliche e di Banca d’Italia fu introdotta una nuova ”Legge bancaria” che ha, nuovamente, rimescolato le due categorie di banche.Cio’ significa che il depositante oggi rischia che la banca in cui ha messo i soldi speculi in strumenti finanziari poco chiari (la cui direzione prende ordini dai proprietari stranieri delle banche) e lo lasci in mutande.E’ una truffa legalizzata dai pupazzi delle elites globaliste traditori della patria a svantaggio del popolo italiano, niente di piu’ o di meno
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