Roma, 17 mag – Dopo giorni di insulti, minacce e aggressioni verbali, Chiara Giannini, giornalista autrice del libro-intervista Io sono Matteo Salvini, ha incassato la solidarietà dell’Associazione stampa romana, sindacato dei giornalisti nel Lazio. “Le intimidazioni verbali, le minacce fisiche, finanche di morte, gli atteggiamenti violenti e di odio nei confronti di chi esprime un’opinione o di chi la scrive, o semplicemente la “raccoglie” professionalmente, sono inaccettabili“, si legge sul sito ufficiale del sindacato dei giornalisti. “Troppo spesso, come nel caso che ci viene segnalato dalla collega, autrice del libro-intervista su Salvini, Chiara Giannini, e che la riguarda direttamente, a farne le spese spesso sono colleghi o colleghe senza tutele, copertura contrattuale, freelance e precari”.
Gli insulti e le minacce di morte
Messa all’indice per aver scelto di pubblicare il libro con la casa editrice Altaforte – considerata vicina a CasaPound ed esclusa dal Salone del libro di Torino – proprio all’interno della kermesse torinese si era trovata a fronteggiare un gruppo di canuti antifascisti, che avevano avuto la brillante idea di cantarle Bella Ciao “in faccia” come forma di protesta. Sul suo profilo social la Giannini aveva poi denunciato come molti suoi colleghi avessero continuato a “spararle addosso”, nonostante le minacce di morte subite. La nota del sindacato romano a tal proposito parla chiaro: “Il confronto è sempre la giusta risposta anche a chi ritiene la convivenza democratica un superfluo retaggio del passato. Della nostra solidarietà Chiara Giannini così come altri colleghi pesantemente minacciati possono essere certi”.
Condanna per Altaforte e CasaPound
Alla solidarietà espressa alla collega Chiara Giannini, fa da contraltare la condanna politica dell’Associazione della stampa romana nei confronti di Altaforte e CasaPound. “Se i colleghi per noi sono tutti uguali davanti alle tutele non si può dire la stessa cosa per gli editori o le forze politiche”, è il distinguo netto che opera la nota del sindacato. La posizione dell’Associazione della stampa romana è netta. “Non amiamo infatti trattare nello stesso modo chi è vittima di minacce e violenze e chi ne fa quotidianamente uso comune in nome di un principio politico che la nostra Costituzione ha condannato da tempo. E di cui è innegabile l’esistenza in molti appartenenti di CasaPound o di movimenti violenti e antidemocratici”.
L’aver dovuto accompagnare la solidarietà espressa con una condanna “ideologica” non è piaciuto alla diretta interessata. Chiara Giannini su Facebook ha commentato così: “Le assurdità di Stampa romana. Condannano le minacce di morte nei miei confronti, ma anche la scelta (che dovrebbe essere libera) della casa editrice. Chi mi spiega che c’entra CasaPound nel comunicato? Io devo ancora capirlo!”.
Davide Romano