Sicilia, 13 Agosto – Mentre gli altri partiti continuano a mostrare il peggio di sé sulla scelta dei rispettivi candidati, il Movimento 5 Stelle è in piena campagna elettorale con il tour #ATuttaSicilia, in cui il candidato presidente Giancarlo Cancelleri toccherà l’isola accompagnato dai big del MoVimento Luigi di Maio e Alessandro di Battista.
I cavalli di battaglia restano i medesimi di cinque anni fa: reddito di cittadinanza, abolizione dei vitalizi e dimezzamento degli stipendi, tuttavia il candidato grillino mostra evidenti difficoltà se costretto a parlare di “altro”. A tal proposito ha creato numerose polemiche la proposta di Cancelleri di tassare gli impianti di petrolchimica di Gela, Priolo, Augusta e Milazzo al fine di finanziare in futuro l’uso delle rinnovabili. Fin qui nulla di strano, se non fosse che l’impianto di Gela è già chiuso da due anni e sta subendo una riconversione green in bioraffineria.
La gaffe non è di certo passata inosservata nella stessa città dove dal 2014 la petrolchimica è pressoché ferma con una riconversione che crea non poche perplessità per via dei ritardi nell’iter, tuttavia le dichiarazioni fanno scalpore considerando le origini nissene del candidato presidente che si suppone conosca quantomeno il suo territorio natìo.
La reazione dei cittadini gelesi non si è fatta attendere e centinaia di persone hanno affidato il loro sfogo ai social, dove Giancarlo e la sorella Azzurra – deputato nazionale del M5S per la provincia di Caltanissetta – sono diventati un facile bersaglio per un popolo distrutto da decenni di petrolchimica terminati in una sciagurata riconversione che ha causato nel giro di pochi anni la perdita di 7000 residenti, andati in cerca di fortuna altrove. Al di là della gaffe, la “buona tassa”, denominata così dallo stesso Cancelleri, crea delle perplessità da un lato riguardo l’attuazione della stessa convincendo l’ENI a pagare, dall’altro pone in relazione la possibilità di inquinare in cambio di una congrua somma di denaro, il che come proposta politica lascia davvero a desiderare sul piano etico e umano.
Giancarlo Cancelleri nel tour #ATuttaSicilia continua a puntare sul sempreverde tema dei vitalizi, facile canalizzatore di consensi ma difficile tema su cui stimolare il ragionamento ed il dibattito. L’abolizione dei vitalizi in Sicilia per gli ex deputati – quelli per le future legislature sono già stati aboliti – comporterebbe un risparmio di appena 16 milioni di euro, una cifra irrisoria in una Sicilia dove lo scorso anno il passivo ha superato quota 6 miliardi di euro e il bilancio è stato approvato solo in seguito al regalo del Governo di 1,2 miliardi di Irpef in cambio della promessa di tagliare la spesa corrente del 3% a partire dal 2017.
Nella Regione disastrata per eccellenza, piena di debiti e di inefficienze, la proposta di attuare il reddito di cittadinanza è l’ennesimo spot da campagna elettorale, se non altro perché in Sicilia vi è già stato in passato un reddito minimo garantito da circa 600 euro mensili. In sostanza i cittadini si licenziavano per ottenere il reddito mensile, arrotondando con le pensioni dei familiari e con un crescente lavoro nero difficilmente tracciabile; insomma, un disastro. Se si pensa di rilanciare l’isola con il più alto numero di disoccupati d’Italia con l’elemosina e l’assistenzialismo diffuso si sbaglia, e certamente non di poco. Mentre i partiti litigano i grillini avanzano, ma attenzione ad illudersi di governare la Sicilia armati di onestà e belle parole: per salvare la Sicilia serve qualcosa di più.
Claudio Perconte
3 comments
Cancellieri non ha mai fatto un’affermazione del genere e in Sicilia non c’è mai stato un reddito di cittadinanza! Raccontare bufale, contando sulla disinformazione, non è da persone ONESTE!
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