Roma, 19 maggio – L’opinionista, scrittore e docente Christian Raimo ha affidato a Facebook un pensiero davvero infelice: infelice per il tempismo e ovviamente per un contenuto che lungi dall’essere travisato sembra voler dire che “chi va per questi mari”… queste alluvioni si prende. Spieghiamoci.
Raimo choc
«Il governo dell’Emilia Romagna, ossia una cultura politica che continua a esaltare la motoristica in un mondo in cui dovremmo avere meno auto, che continua a esaltare la turistificazione selvaggia in un mondo in cui soffochiamo di overtourism, che esalta gli allevamenti intensivi in un mondo in cui dovremmo diminuire il consumo di carne, cosa mai potrà andare storto?». Dopo giorni di polemiche sul “Belli ciao” di Salvini dedicato a Fazio e Litizzetto, ecco un altro post davvero equivoco che non la manda a dire: stavolta però agli alluvionati dell’Emilia-Romagna. Dove un buon senso suggerirebbe il silenzio, almeno quello della retorica, il signor Raimo sceglie di additare il clima come un castigo divino sulla Regione come se cittadini, lavoratori, studenti e famiglie che in questo momento si stanno muovendo per far fronte all’emergenza, se la fossero – in fondo – meritata.
Balle climatiche
Tempismo a parte, quest’uscita è perfettamente in linea con le balle climatiche di cui la sinistra si riempie continuamente la bocca ma a cui stranamente non seguono mai soluzioni, ma solo arrangiamenti. E poi, applicando lo stesso brillante ragionamento, qualcuno potrebbe rispondere a Raimo: intensivismo, turistificazione, consumismo… ma chi ha voluto la globalizzazione, chi è che non perde occasione per parlare dei benefici della società aperta, del mondo senza confini? Quando la sinistra punta il dito – sempre come si suol dire – nella mano stringe altre tre dita che indicano se stessa.
Sergio Filacchioni