Roma, 31 ago – Sul fronte immigrazione Matteo Salvini tira dritto e non guarda in faccia a nessuno: attacca l’Ue, attacca la Francia, e non ha problemi a prendere posizioni contrarie alla linea del governo quando cerca di mediare o di usare la diplomazia – mettendo in difficoltà il premier Giuseppe Conte e i ministri – , come a dire “la linea del governo la faccio io, da solo”. E il vertice con il premier ungherese Viktor Orban, così come i prossimi impegni in Nord Africa, Sud Africa, Medio Oriente, Russa e Cina, confermano questa posizione.
Il dato politico è duplice: se da un lato infatti, finora il governo di fatto ha lasciato mano libera a Salvini (e quando diciamo governo ci riferiamo soprattutto all’altro vicepremier, Luigi Di Maio), dall’altro la linea del leader della Lega sembra quella di chi vuole arrivare allo scontro totale – il caso Diciotti era il casus belli perfetto, ma in quell’occasione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non è intervenuto.
Scontro totale per far saltare il banco? A quanto pare, sì.
Anche perché in materia di politiche economiche – al netto degli stop che arrivano dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, allineato più con l’Ue che con il governo gialloverde – le divergenze tra Lega e M5S sono evidenti e probabilmente insanabili. Come si dice, “la coperta è corta”. Quindi, o si fa il reddito di cittadinanza (cavallo di battaglia pentastellato) oppure si fa la flat tax (caposaldo del programma leghista). La legge di Stabilità incombe. Quella sarà il redde rationem, sempre se lo strappo non avverrà prima, per evitare che venga alla luce – conti alla mano – che le promesse elettorali non si possono mantenere.
Ecco quindi che non è da escludere che Salvini stia pensando al voto anticipato. Ma per Di Maio il ritorno alle urne è da scongiurare assolutamente. Per il leader dei 5 Stelle in caso di crisi di governo avrebbe più senso provare a giocare la carta Pd. Proprio con la vicenda Diciotti è emersa forte e chiara la linea di sinistra del M5S, guidata dal presidente della Camera Roberto Fico, che ha preso posizioni anti-governative e in linea con quelle del Pd. Ma attenzione, Di Maio potrebbe ritrovarsi da solo, perché magari – al di là dell’odio viscerale di Matteo Renzi nei suoi confronti, cosa non da poco nelle eventuali contrattazioni con i dem – sarebbe scavalcato a sinistra da Fico, che si prenderebbe il partito elencando uno a uno gli errori compiuti dal vicepremier nell’alleanza con Salvini. La base grillina di sinistra a quel punto starebbe con il presidente della Camera. Tanto i pentastellati diciamo di destra, se non sono già passati con la Lega, lo farebbero con la virata a sinistra del Movimento.
In questo scenario, arriva puntuale la mossa di Silvio Berlusconi, con il pressing del “vice-Cav” Antonio Tajani, che da Bruxelles dice a Salvini: “Molla i 5 Stelle, la flat tax la puoi fare solo con noi, all’interno del centrodestra”. L’invito di Forza Italia non capita a caso. Visto che il leader della Lega, come abbiamo detto, sta valutando di far saltare il banco per tornare al voto e fare il premier con un governo di centrodestra, sfruttando il vento in poppa grazie alla linea dura sull’immigrazione. Tuttavia al Colle e a Montecitorio, come abbiamo detto, ci sono due nemici giurati non solo del leader leghista ma del governo tutto. Avversari in grado di far sopravvivere la legislatura con un bell’inciucio Fico-Pd, alla faccia di Di Maio. E a quel punto non è escluso che Fi invece di aspettare il treno Salvini, che potrebbe passare con notevole ritardo, prenderebbe al volo quello della responsabilità-unità nazionale (soprattutto con il puntuale attacco speculativo all’Italia, con le agenzie di rating che declassano il nostro debito e lo spread alle stelle), aderendo all’asse dem-linea rossa dei 5 Stelle.
A leggerlo sembra un paradosso. Ma la real politik è anche questo.
Adolfo Spezzaferro
Salvini tentato dal voto anticipato. Ma il Colle vuole l'inciucio Fico-Pd
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5 comments
…la vita futura della lega e del 5S è ancorata alla capacità di portare avanti il governo giallo-verde.. Se ”salta il banco” saltano lega e 5S..pompetta & picchiatello lo sanno benissimo e tenteranno di tutto per far crollare l’alleanza 5S/lega..Se Salvini o Di Maio fanno il ”salto” sarà un suicidio politico….In questa fase devono essere come unica forza politica, senza sbilanciamenti e ripensamenti o saranno entrambi emarginati per un lungo periodo…
francamente mi sembra fantapolitica ,il centrodestra e il pd sono morti ,quindi a che pro? Salvini ha sicuramente i voti per fare il premier nel centrodestra,ma non per governare da solo e Berlusconi con le sue manie di protagonismo è il più scomodo degli alleati. Quanto a Mattarella Fico…tutta insieme la sinistra oggi dubito superi il 15% non avrebbe senso
[…] Con fonte Il Primato Nazionale […]
Di mattarella, fico,pd,burocrati,sinistri schifosi, magistrati rossi e feccia varia non possiamo che essere preoccupati……..hanno il potere in mano,possono rovinare uomini, famiglie e partiti dall’alto della loro ignobile impunità…….. Che pena, che schifo.
Fico che si prende il partito?
Ho smesso di leggere a questo punto perche è proprio ‘na CAVOLATA!!!