Roma, 15 mag – Nello scontro tra Lega e M5S, alleati di governo ma avversari in campagna elettorale, si torna a parlare di spread (che intanto sale a 282 punti). Il vicepremier e capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio accusa l’altro vicepremier Matteo Salvini di far salire il differenziale, con “sparate irresponsabili” che mettono a rischio l’economia. Dal canto suo, il leader della Lega va ripetendo – e lo rivendica – che “è un dovere superare i vincoli europei, non solo il 3% di rapporto deficit Pil ma “infrangere anche il 130-140% di debito“. E i pentastellati, dopo averlo accusato di alimentare la tensione nelle piazze, ora gli “accollano” pure l’aumento dello spread.
Giorgetti: “Se si litiga così, il governo non può andare avanti”
Se si litiga così, dopo il 26 maggio (elezioni europee) per il governo andare avanti “è insostenibile”, ammette il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti. “Se sono esausto della convivenza con il M5S? Non è che non è vero, certo è difficile, è complicato. Le situazioni complicate esigono tempo. Alla fine, uno esausto si lascia andare a questi stati d’animo”. A Porta a Porta, Giorgetti rincara la dose: “Questo stato di litigiosità è evidente a tutti. E’ chiaro che se prosegue oltre il 26 maggio diventa insostenibile“. “Ma si può ripartire”, aggiunge prudente.
Lo scontro elettorale
Salvini ha chiesto ai suoi di mettere in campo proposte “concrete” per la volata finale verso il voto. Vuole superare il 30% alle Europee. Il M5S vuole recuperare voti (e per questo si è appiattito sulle tematiche della sinistra) e toglierne alla Lega. Perciò il leader del Carroccio si sta giocando la carta “inciucio” M5S-Pd per affossare Di Maio agli occhi di chi non vota a sinistra. Il capo dei 5 stelle respinge le accuse: “Quelli del Pd sono subdoli, Dio ce ne scampi”. Salvini annuncia sgravi al 100% per le auto aziendali e dei professionisti. La Lega lavora a una Flat tax al 5% su tutti gli aumenti di stipendio. Il ministro dell’Interno si prepara ad annunciare una nuova proposta della Lega da realizzare “entro l’anno per tanti italiani in difficoltà”. Forse nel Carroccio stanno elaborando una proposta fiscale che intervenga là dove il reddito di cittadinanza non è arrivato.
Divisi sulla famiglia
Anche sulla famiglia è scontro in maggioranza. Alla vigilia della riunione di Di Maio al ministero con il Forum delle famiglie, per elaborare una proposta da coprire con il miliardo risparmiato dal reddito, il ministro leghista Lorenzo Fontana, non invitato al tavolo, presenta alla Camera due emendamenti al decreto Crescita proprio sulla famiglia. Le coperture? I soldi risparmiati dal reddito. La prima proposta è aumentare il bonus bebè da 80 a 110 euro per il “ceto medio”, chi guadagna fino a 35 mila euro di reddito. E la seconda è una detrazione fiscale al 19% per spese fino a 1.800 euro annui per pannolini e latte. “Finalmente proposte concrete”, esulta Salvini, che indica il modello francese. Ma il M5s lo accusa di plagio: “Copia solo”. Ma è tutta “fuffa” elettorale. Le misure vengono annunciate solamente. Ma tutto slitterà a dopo il voto (sempre se questa maggioranza ci sarà ancora). Non solo il decreto Crescita ma anche lo sblocca cantieri e il decreto per la Sanità calabra. Per risolvere i dossier più urgenti, il leader M5S invoca un vertice di governo. Ma Salvini nicchia. Sempre Giorgetti ammette che se lunedì in Consiglio dei ministri si vuole effettivamente decidere – come chiede la Lega – su Autonomia e decreto Sicurezza, prima bisogna parlarsi. Staremo a vedere.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
Se non si sfora il 3% e di un bel po’ (+9%) resteremo nella povertà: o si stampano soldi o crepiamo.
DiMaio è un servo ignorante, dice quello che gli ordinano di dire, in cambio ha un “lavoro” fa il Ministro del Lavoro. Gli hanno detto di ripetere le dichiarazioni degli “economisti” del PD e tedeschi… e lui lo fa, non si rende nemmeno conto di dire un giorno una cosa ed il giorno dopo il suo contrario.
Intanto in USA ci sarà un’audizione da parte del Congresso, sulla MMT e di Mosler in persona.