Roma, 14 ott – “Conte come Craxi? Penso che Craxi si rivolterebbe nella tomba“. Così Matteo Salvini commenta le parole del premier, che nei giorni scorsi ha dichiarato: “Io sono sempre lineare. Sono più duro di Craxi a Sigonella”. Ma per il leader della Lega il paragone è a di poco azzardato. “Con tutte le distanze e le battaglie fatte a suo tempo contro il Psi, io ero un ragazzino, ricordo che a Sigonella Craxi la schiena non la piegò. Conte ha fatto il contrario. Venne da me imbarazzato, scusandosi, quando uscì fuori il video in cui chiedeva consiglio ad Angela Merkel. Ma ti pare che il presidente di uno Stato sovrano pietisca consigli su come arginare l’avanzata di uno che ti ha portato al governo? Tra Craxi e Conte esiste un abisso, sono come il giorno e la notte“.
“Sul Russiagate è stato smentito da tutti”
“La verità è che ormai il presidente del Consiglio ha perso la testa, è capace di dire qualunque cosa“, è il giudizio sferzante dell’ex ministro dell’Interno in una intervista al Foglio. “Il tempo è galantuomo, sempre e comunque – sottolinea Salvini rispondendo ad una domanda sul Russiagate – Io cerco di non condizionare mai la mia attività politica dalle vicende giudiziarie, sennò dovrei cambiare idea ogni quarto d’ora. La giustizia è uno dei grandi problemi del nostro Paese. A me hanno chiesto se avessi preso soldi dalla Russia ma non ho mai visto un rublo o un dollaro. Setaccino pure: non troveranno nulla. Non so se Conte abbia fatto qualcosa di sbagliato ma, a giudicare dalle dichiarazioni degli ultimi giorni, lo hanno smentito tutti. Tira in ballo Mattarella e viene smentito da Mattarella; tira in ballo gli americani e viene smentito dagli americani; tira in ballo i servizi segreti e viene smentito dai servizi segreti; tira in ballo il Pd e viene attaccato dal Pd. Conte ha la coscienza sporca. O è abbastanza confuso o non ha la coscienza a posto”, fa presente il leader del Carroccio.
“Di Maio agli Esteri? O è un genio o si vende per poco”
L’ex vicepremier infine lancia una bordata contro il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Quando l’ho letto, non ci credevo – esclama Salvini -. Va bene tutto ma un minimo di umiltà nella vita ci vuole. Se l’avessero proposto a me, che pure non difetto di autostima, avrei detto: no, grazie. Non ci si può improvvisare così, bisogna avere rispetto delle istituzioni. Il ministro dell’Interno puoi farlo al massimo se stai dietro ai dossier e hai una squadra all’altezza: io, in quattordici mesi, ho dimezzato gli sbarchi. Punto. Ma per guidare la Farnesina servono competenze specifiche, devi saper maneggiare con disinvoltura la politica estera, la diplomazia, la geopolitica, le lingue straniere… I casi sono due: o Di Maio è un genio o Di Maio si vende per poco. Sarà la storia a giudicare”.
Adolfo Spezzaferro