Roma, 22 ago – “Se si vuole far ripartire il governo e il Paese, noi ci siamo. Se c’è la voglia di lavorare, la Lega è nata per questo. Altimenti la via maestra resta il voto“. E’ l’offerta di Matteo Salvini al M5S dopo l’incontro al Quirinale con il Presidente Mattarella nell’ambito delle consultazioni per la crisi di governo. “L’Italia non può permettersi di perdere tempo, non può avere un governo che litiga. Per questo abbiamo ribadito che sono stati i troppi ‘no’ che ci hanno portato a questa crisi. Oggi la via maestra non possono essere giochini di Palazzo, “governi contro”, ma le elezioni. Abbiamo letto ipotesi di ogni tipo, con l’unico collante di tenere fuori Salvini e la Lega. La sovranità appartiene al popolo“, prosegue Salvini.
“Il Pd non vuole il taglio dei parlamentari e vuole cancellare le nostre riforme”
“Qualcuno pensa davvero di fare un governo Pd-5 Stelle per cancellare tutte le riforme che abbiamo fatto? Da Quota 100 ai decreti Sicurezza? Noi diciamo ‘no”, le riforme non si toccano. Sono costate tanta fatica e sono state fatte per il bene degli italiani. Il Pd non vuole sentir parlare di taglio dei parlamentari, che noi abbiamo votato non una ma tre volte“, sottolinea il leader della Lega.
“Non porto rancore, non rispondo agli insulti, Di Maio ha lavorato bene”
“Qualcuno dice che alcuni dei ‘no’ sarebbero diventati dei ‘sì’. Che tra i 5 Stelle ci sarebbero parlamentari disposti a fare una manovra economica coraggiosa, fondata su Flat tax e sgravi fiscali per le imprese. Al contrario di quello che si diceva fino a pochi giorni fa”, prosegue il vicepremier. “Bene, questa crisi ha fatto venire alla luce del sole tutto questo. Abbiamo scelto di portare nelle case degli italiani le cose che non vanno, qualche anno fa sarebbero rimaste nelle stanze segrete“, commenta. “Ho scelto di non rispondere agli insulti, in questi giorni. E nelle strade ci dicono ‘andate avanti non abbiate paura’. L’ho detto al Presidente Mattarella, l’Italia non ha bisogno di un governo contro. La via maestra è il popolo, sono le elezioni. Se qualcuno però mi dice che i ‘no’ diventano ‘sì’, non porto rancore, guardo avanti, non indietro, sono disposto a ragionarci. Luigi Di Maio ha lavorato bene. A me interessa che gli italiani abbiano un governo che faccia con onore, con orgoglio. Il Presidente della Repubblica ha tutti gli elementi per scegliere al meglio nel nome del popolo italiano“.
L’offerta di Salvini è chiara: basta eliminare i ‘no’ (ossia i ministri del ‘no’) e si può ricominciare. La parola sta al Movimento 5 Stelle, la cui delegazione è ora da Mattarella. Staremo a vedere.
Adolfo Spezzaferro