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A volte ritornano (purtroppo): Prodi difende l’Ue e attacca l’Italia

by Adolfo Spezzaferro
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Napoli, 23 feb – A volte ritornano. E non dovrebbero. L’ex premier Romano Prodi proprio non ce la fa a stare zitto e parla ancora dell’Unione europea.

In effetti sono mesi che snocciola le sue parole d’amore incondizionato per i tecnocrati di Bruxelles nel tentativo di ravvedere i (tanti) italiani che poverini, vanno appresso ai populisti invece che al Pd. Il tutto in vista delle Europee, ovviamente.

Nel corso del convegno “L’Italia del futuro in un mondo che cambia”, nell’esclusiva università Suor Orsola Benincasa a Napoli, Prodi stavolta la spara grossa, lanciando un endorsement per l’asse franco-tedesco: “Questa Europa deve avere un grande accordo franco-tedesco con un’Italia che media e aiuta questo motore ad andare avanti. Ma sta succedendo invece che ognuno va per i fatti suoi. Poi all’incontro di Aquisgrana si è capito che bisognava iniziare a dialogare mettendo insieme le aziende francesi e tedesche. E l‘Italia è rimasta fuori da questa situazione“.

Siamo al paradosso, quindi. Per il rottamatore dell’Iri, per colui che ha svenduto asset strategici della nazione al capitale internazionale, il problema non è che Berlino e Parigi, “pappa e ciccia”, vogliano accrescere il loro potere dentro l’Ue sulla pelle dell’Italia, ma viceversa che noi non abbiamo fatto niente per non farci tagliare fuori.

Persino la Spagna, per Prodi, è meglio di noi. “La Spagna anche se e più debole dell’Italia economicamente è più affidabile e quindi ha preso il posto dell’Italia. Si arriverà presto all’Europa a due velocità e l’Italia andrà nella seconda squadra”.

Dulcis in fundo, l’ex presidente della Commissione Ue, si spertica in elogi della globalizzazione (mancava l’accoglienza e avrebbe fatto tombola): “Due miliardi e mezzo di persone hanno oggi una sufficiente risorsa economica e quindi la globalizzazione ha funzionato“.

“Ma questo sviluppo tumultuoso, senza regole, ha messo in crisi da noi le strutture economiche. Il problema – sostiene Prodi – è che non c’è un’organizzazione mondiale che fa rispettare queste regole. Le regole vanno coordinate perché la concorrenza cinese non può non rispettarle“.

Immaginiamo i leader cinesi che si battono il petto facendo mea culpa, dopo queste severe parole di Prodi. Anche se alla fine, invece, fanno un po’ sorridere.

Adolfo Spezzaferro

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6 comments

Piero 23 Febbraio 2019 - 5:56

Un nemico giurato dell’Italia e degli italiani. Colui che ha svenduto la sovranità monetaria del nostro paese, accettando un tasso di cambio usurario con la moneta unica che ha distrutto l’economia nazionale.
Il liquidatore del patrimonio infrastrutturale creato in quasi cent’anni di duri sacrifici dai nostri predecessori, e svenduto agli speculatori nostrani e stranieri per pochi spiccioli.

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Giorgio 23 Febbraio 2019 - 6:27

Una decina di individui posseggono più denaro di molti miliardi… la globalizzazione ha funzionato per Prodi.
Il nostro Paese negli ultimi vent’anni si è impoverito moltissimo, i giovani se trovano lavoro spesso guadagnano uno stipendio umiliante e insufficiente per poter fare dei figli, per comprare una casa… una buona parte della responsabilità è della globalizzazione con il suo euro, le sue strutture, i suoi vincoli, il suo degenerato libero mercato… Prodi… mah

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Tony 23 Febbraio 2019 - 6:33

il ” cotechino” dovrebbe essere cotto in un forno.

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massimo gini 23 Febbraio 2019 - 8:35

Eccolo di nuovo qui il servo di Bildelberg, il burattino delle banche delle famiglie innominabili. Sempre nella sua agenda la priorità di svendere l’italia e di privatizzare tutto, in cambio di prebende, onori e cariche. Ovviamente cantando a squarciagola l’ avanti popoloooo imbonitore…Sveglia imbecilli!!!

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Raffo 23 Febbraio 2019 - 10:13

Dopo bersani nei giorni scorsi ora tocca anche a prodi, lo svendi Italia, l’uomo e lo statista che ci ha condotto verso la servitù nei confronti di una europa franco tedesca………altro meglio non aggiungere………gli italiani, tranne una piccola casta burocrate comunista e parassita, ancora ricordano quei giorni vomitevoli, ignobili e tristissimi………alcuni gridarono al tradimento,io preferisco sottolineare la vigliaccheria, la codardia e la paura di combattere di un ceto dirigente che rovinò la vita di milioni di italiani, impoverendoli con tasse indegne e buttando nel letame i sacrifici di intere generazioni………e per cosa……?????
Per mantenere la casta burocrate autoreferenziale comunistoide……… auguroni.

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Brino 24 Febbraio 2019 - 11:36

Cambia spacciatore

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