Roma, 20 dic – E’ tutta italiana la squadra di ricercatori che ha isolato il gene responsabile della cosiddetta “neovascolarizzazione”, in parole povere quell’agente in grado di assicurare il “nutrimento” dei tumori. Si tratta di un gruppo diretto da Annamaria Biroccio, ricercatrice all’Istituto Regina Elena, da anni impegnata nell’identificazione e nella caratterizzazione di nuovi e più efficaci bersagli terapeutici per la lotta al cancro. Lo studio, pubblicato su “Nucleic Acid Research”, ha individuato una sequenza quadruplex (struttura a quadrupla elica del Dna) nel promotore del vascular endothelial growth factor receptor 2 (vegfr-2), un gene responsabile della neo-vascolarizzazione tumorale, utilizzando analisi di sequenza e precisi algoritmi bioinformatici.
“Questo studio” dice Ruggero De Maria, direttore scientifico del Regina Elena, delinea nuove frontiere terapeutiche che, volte a bersagliare il microambiente tumorale, potrebbero essere potenzialmente trasferite al trattamento di vari tipi di neoplasie”. Quando si parla di Dna si è ancora portati a pensare al modello a doppia elica descritto nel 1953 dai ricercatori Watson e Crick. La ‘molecola della vita’, però, può assumere varie conformazioni. Fra le forme alternative c’è la struttura a quadrupla elica (quadruplex) è quella che ha suscitato il maggiore interesse in campo biomedico. Questa struttura rappresenta, per le sue caratteristiche funzionali, un potenziale bersaglio nella terapia anti-tumorale. “I telomeri (le ragioni terminali dei cromosomi) caratterizzati da sequenze di aminoacidi ricche in guanina, – illustra la Biroccio – sono stati a lungo ritenuti la sede d?elezione per la formazione di quadruplex e il bersaglio per la formulazione di molecole che arrestano l?attività dell?enzima telomerasi contrastando la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali”.
Solo di recente, a circa un ventennio di distanza dalla prima descrizione, la struttura a quadrupla elica del Dna è stata visualizzata in-vivo in regioni extra-telomeriche, aprendo la possibilità di utilizzare molecole capaci di legare sequenze quadruplex per interferire con la funzione di geni coinvolti nella progressione tumorale e/o resistenza ai chemioterapici. “Lo studio ? evidenzia Biroccio ? non si limita all?individuazione di un nuovo bersaglio sensibile alle molecole leganti la quadruplex, ma ha il merito di avere identificato un elemento regolativo in un gene che, espresso da cellule endoteliali normali, è responsabile della formazione del microambiente tumorale. E’ stato possibile utilizzare nuove molecole capaci di legare la struttura a quadrupla elica del vegfr-2 inibendo la neoangiogenesi (sviluppo di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti), determinando così, nei modelli animali testati, una significativa riduzione della crescita e della diffusione del tumore”.
Francesco Benedetti