Roma, 8 nov – G7 contro Israele, almeno per grandi linee. Chiaramente, la rinione dei ministri degli Esteri dei sette grandi a Tokyo non manca di ribadire il “sostegno ufficiale” quanto meno sulla questione della “difesa” di Tel Aviv, ma in ogni caso il documento prodotto, così come riportato su Tgcom24, lancia dei messaggi ben chiari.
Il G7 contro Israele: “Violenze inaccettabili”
Nella dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri del G7 di Tokyo si legge una bella stoccata contro Israele: “L’aumento della violenza estremista commessa dai coloni contro i palestinesi è inaccettabile, mina la sicurezza in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura”. Questo pur nella logica ottica di un interscambio tra le parti, per la quale si chiede un “rilascio immediato di tutti gli ostaggi senza precondizioni”. I ministri riunitisi nella capitale giapponese hanno dichiarato di essere “uniti nel perseguimento della pace internazionale”. Sulla base del cui cosiddetto “diritto” Israele avrebbe il dovere di muoversi.
“Diritto di difendersi”
A premessa, questo va comunque sottolineato, il G7 pone il freno a mano sul conflitto in essere ribadendo “il diritto di Israele di difendersi”. Troppo oltre è impossibile andare, anche perché il “diritto di difendersi” è una banalità fin troppo ovvia per qualsiasi Paese (seppur con il solito doppiopesismo, ma non complichiamo troppo la cronaca dei fatti presenti). D’altronde nel documento si legge anche che i membri del G7 “stanno lavorando intensamente per evitare che il conflitto si inasprisca ulteriormente e si diffonda più ampiamente. Stiamo anche lavorando insieme, anche imponendo sanzioni o altre misure, per negare ad Hamas la capacità di raccogliere e utilizzare fondi per compiere atrocità”.
Aurelio Del Monte