Roma, 26 mar – Papa Francesco va in visita al sindaco di Roma Virginia Raggi in Campidoglio e auspica la “rinascita spirituale e morale” della Capitale. Un chiaro riferimento – sebbene edulcorato – alle beghe giudiziarie della Giunta M5S coinvolta in scandali e corruzione.
Bergoglio si appella alla tradizione millenaria di Roma: “Tutti si sentano pienamente coinvolti per raggiungere l’obiettivo di confermare con la chiarezza delle idee e la forza della testimonianza quotidiana le migliori tradizioni di Roma e la sua missione e perché questo favorisca una rinascita morale e spirituale della città“.
“Essa – spiega Bergoglio – è un organismo delicato, che necessita di cura umile e assidua e di coraggio creativo per mantenersi ordinato e vivibile, perché tanto splendore non si degradi, ma al cumulo delle glorie passate si possa aggiungere il contributo delle nuove generazioni, il loro specifico genio, le loro iniziative, i loro buoni progetti”.
Ma la strada in tal senso è in ripida salita. Dalle fermate della metropolitana chiuse da mesi – di fatto il centro storico è senza metro – ai bus che vanno a fuoco, passando per le voragini nelle strade e l’immondizia che “esonda” dai cassonetti, la Roma dell’amministrazione Raggi è ben lungi da quella tradizione di splendore a cui fa riferimento il Pontefice.
L’accoglienza panacea di tutti i mali
Pur tuttavia Santo Padre e “sindaca” si sono trovati ovviamente d’accordo su un fronte comune: quello dell’accoglienza.
Questa parola magica, panacea di tutti i mali, che basta pronunciarla e come d’incanto svaniscono tutti i problemi per i cittadini romani. Sì, perché la Capitale accoglie tutti. E questa è la cosa più importante. Poi come li accoglie è un altro paio di maniche.
“Roma, città aperta, città del multilateralismo e del multiculturalismo. Roma ospita le rappresentanze diplomatiche di tutto il mondo con le quali è vivo un rapporto di confronto e dialogo costante. Un rapporto che viene consolidato attraverso numerose iniziative di interrelazione”, snocciola il solito mantra la Raggi.
“Roma, lungo i suoi quasi 2.800 anni di storia, ha saputo accogliere e integrare diverse popolazioni e persone provenienti da ogni parte del mondo, appartenenti alle più varie categorie sociali ed economiche, senza annullarne le legittime differenze, senza umiliare o schiacciare le rispettive peculiari caratteristiche e identità”. Così papa Francesco nel suo discorso all’Assemblea capitolina. “Piuttosto – ha continuato – ha prestato a ciascuna di esse quel terreno fertile, quell’humus adatto a far emergere il meglio di ognuna e a dar forma – nel reciproco dialogo – a nuove identità”.
Purtroppo, al di là delle belle parole, per poter accogliere e far emergere il meglio di ognuno, Roma deve innanzitutto funzionare. E oggi non funziona. Per cui l’arrivo di immigrati bisognosi non fa che peggiorare il quadro, esacerbando gli animi dei romani.
I cittadini dell’Urbe oggi sono vessati, stremati dai continui malfunzionamenti delle infrastrutture, impauriti dalla percezione di un’assenza di sicurezza, indispettiti dal caos endemico dovuto a un’amministrazione incapace. Per loro non è facile, quindi, ricordare quanto siano stati grandi. E – se serve davvero – quanto siano stati accoglienti.
Adolfo Spezzaferro
4 comments
Da duemila anni i peggiori nemici della romanità.
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Accogliere “senza umiliare o schiacciare le rispettive peculiari caratteristiche e identità”. Così papa Francesco..” !!!
E la mafia nigeriana che in certi casi mangia il cuore delle vittime uccise per rinforzare lo spirito guerriero, cosa che sembra essere stata fatta alla povera Pamela come dice in un video Meluzzi,và anche lei accolta
e rispettata?? Ma perchè non se li prendono in vaticano i cannibali invece di promuoverne l’arrivo in Italia??
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