Macerata, 29 mag – “Oseghale ha strumentalizzato Pamela come un giocattolo: si era ripresa ma era in stato confusionale dovuto alla droga, lui frettolosamente ha soddisfatto le sue voglie sessuali inducendola a un rapporto sessuale non protetto”: queste le parole del procuratore Giovanni Giorgio, davanti alla Corte d’Assise di Macerata, nella sua replica.
“Giustizia per Pamela”
Si tratta, ovviamente del processo in cui è imputato Innocent Oseghale. L’immigrato è accusato di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi Pamela Mastropietro. Queste parole arrivano in risposta a quelle del’avvocato difensore di Oseghale, Umberto Gramenz. Nella scorsa udienza Gramenz aveva dichiarato che il rapporto sessuale tra Pamela e il nigeriano era stato consensuale. La mamma della povera ragazza romana, ha applaudito ai manifesti affissi in sua solidarietà fuori dal tribunale e ha urlato “Giustizia per Pamela”.
Secondo la difesa il rapporto fu consensuale
Rispondendo all’insinuazione che Pamela avrebbe avuto un rapporto consensuale con Oseghale, l’avvocato Giorgio dichiara che due uomini con cui Pamela ebbe rapporti sessuali li avrebbero avuti con il preservativo: Pamela aveva con sé il necessario per avere un rapporto protetto e non si capisce “perché mai Pamela avrebbe dovuto decidere di avere solo con Oseghale un rapporto non protetto”. Il dna di Oseghale è l’unico di quelli ritrovati sui resti riconducibile a un rapporto sessuale. La pm Stefania Ciccioli ha inoltre concentrato l’attenzione sulla violenza sessuale: i resti di Pamela sono stati lavati con la candeggina. Alcune parti del corpo non sono state più trovate: il cadavere è stato lavato con la candeggina e ha subito l’asportazione di alcuni organi. Tutto ciò è stato appositamente concepito “per cancellare le prove”.
“Pamela non gradiva i ragazzi di colore: cosa c’è di male?”
“Oseghale, quando la ragazza ha manifestato il desiderio di andarsene, ha risolto a modo suo: ha riaffermato la signoria brutalmente mascolina” afferma ancora il pm. Ricordando alcune intercettazioni tra i nigeriani amici di Oseghale, in cui si diceva che l’imputato aveva offerto la ragazza anche a uno di loro che però aveva rifiutato dicendo che non gli piacevano le ragazze bianche, Verni ha osservato: “Può anche darsi che a Pamela non interessasse sessualmente l’uomo di colore, è strano? Oppure è politicamente scorretto affermare ciò?”.
La richiesta di ergastolo
La richiesta di ergastolo con isolamento di 18 mesi, avanzata dalla procura, è improntata alla “misura ed equità tenendo conto di tutto ciò che Oseghale ha fatto“, ha sottolineato Giorgio nella sua replica citando un passaggio del libro ‘Il procuratore della Giudea’ di Anatole France dove in una conversazione tra Ponzio Pilato ed Elio Lamia, quest’ultimo afferma: “In ogni cosa bisogna osservare misura ed equità”.
Ilaria Paoletti