Firenze, 12 mar – Un corteo che mostra tutto il cortocircuito interno alla sinistra. È andata più o meno così la manifestazione che ieri ha portato qualche migliaio di persone in piazza a Firenze, riunite per ricordare Idy Diene, l’ambulante senegalese ucciso pochi giorni fa sul ponte Vespucci.
A questo giro, a differenza della manifestazione di Macerata (per tacere di Como, il confronto sarebbe oltremodo impietoso) all’indomani del folle gesto di Luca Traini – che però, sia detto per cronaca, non costò la vita ad alcuno – la grancassa mediatica non si è scatenata. Nessuna prima serata sull’onda nera, nessun appello a reti unificate, nessuna faccia contrita della Boldrini a prendersi la scena.
Il motivo è presto detto: l’assassino non è un tesserato della Lega Nord, né ha simpatie politiche per l’estrema destra. Tutt’altro: è un “compagno”. Manca insomma lo spauracchio per liberare le truppe cammellate alla ricerca del mostro. E quindi non se ne fa niente, il gioco non vale la candela.
Unica eccezione i centri sociali, l’Anpi e Potere al Popolo, sempre alla ricerca di un motivo per giustificare la loro esistenza. Tutte queste sigle erano in piazza a dare manforte alla comunità senegalese per raccogliere qualche persona in più. E non sono mancate – non ci fosse di mezzo un morto – vette liriche di ridicolo. Ad esempio i cori antifascisti e antirazzisti che hanno accompagnato tutto il corteo, o le parole dell’imam di Firenze e presidente dell’Ucoi Izzedin Elzir, che parla senza mezzi termini di “omicidio razzista, non c’è alcun dubbio”.
Peccato che la morte di Diene non abbia nulla a che vedere con tutto ciò. Semmai il contrario, vista la biografia del suo omicida. Ma l’abuso di retorica, ormai siamo abituati, questo sì non ha colore.
Omicidio di Idy Diene: a Firenze va in scena il cortocircuito dell'antirazzismo
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6 comments
a mio personale quanto modesto avviso, se fossi un africano preferirei di gran lunga l’ODIO al posto del preteso amore dei disadattati,quelli che nel colore nero della pelle vedono il diverso per eccellenza,una sorta di specchio totemico sul quale riflettere il loro malessere ed il disagio del non sentirsi appieno inseriti nella società che li ha generati; almeno l’ODIO è sincero e non di rado “accomuna” i pari su fronti opposti: se odi un africano in quanto tale,almeno lo consideri un UOMO e non già una sorte di “bambolotto” da dover amare e proteggere per forza, come fosse un bambino spaurito.
poi se devo dirla tutta…preferisco di gran lunga la ragazza africana in foto rispetto alla sua “amica” “antifa” entrambe con sorriso “odontoiatrico”; almeno la prima ha tutto il diritto di non sentisi inserita in un Paese che magari amerà ed eleggerà a sua residenza,ma che non sarà mai quello impregnato del sangue delle generazioni precedenti di chi in armi ha combattuto per crearlo.
Sinceramente faccio fatica a riconoscerli come italiani anche se nati in terra italica.
Per le stesse ragioni che enunci,il suolo italico non è pregno del sangue di avi che hanno creato la nazione.
Questa società non è abbastanza da accettare il dissenso sul fatto che venga riconosciuto il concetto di nazionalità come mero concetto di residenza che esclude(se non criminalizza)il concetto di appartenenza etnica.
Ancora con i cori antifascisti in seguito ad un delitto di un comunista???
Del resto il PCI a cui si rifanno questi ha quasi sempre difeso o coperto i delitti dei partigiani comunisti , indipendentemente dalla loro colpevolezza o meno.
Ricordiamoci che i partigiani di Togliatti ,pupazzo di Stalin, come è emerso avevano l’ordine di fare attentati per scatenare le rappresaglie del governo RSI legittimo al fine di creare avversità alla RSI nella popolazione e di fare anche , dopo l’armistizio,pulizia etnica degli anticomunisti.Si calcola in 50 mila i morti ammazzati illegalmente(tra cui molte violenze sessuali e torture) dopo l’armistizio del 25 Aprile 1945 , compresi anche partigiani cattolici e piu’ di 100 preti uccisi dai partigiani comunisti.Alcuni di questi preti erano preti delle stesse brigate partigiane che si erano però opposti a violenze efferate! A proposito di questi episodi uno dei siti è;https://ricordare.wordpress.com
Questo è il risultato di sette decenni di propaganda comunistoide capillare, metodica, insistente ed isterica, che parte dalla scuola, passa nel mondo del lavoro e arriva nella società. Queste menti bacate sarebbero pronte a dare la vita per difendere i presunti diritti di un loro fratello africano ma non muoverebbero un dito per sostenere un italiano (magari rapinato o picchiato da un loro amiconero) che non la pensi come loro e quindi ovviamente razzista e fascista. Purtroppo dopo una prima reazione di disappunto e di schifo sembra stia facendosi largo una certa rassegnazione nelle persone di buon senso.
Nel servizio mandato in onda da sky pd 24 si odono le deliranti dichiarazioni di qualche comunistoide parassita e per concludere in gran cassa i soliti sproloqui di due africani ben pasciuti che a firenze si sentono minacciati e derisi….da chi non si capisce……mi pare ,al contrario, di udire le urla strazianti di Pamela, lei si che deve essersi sentita minacciata. Questa feccia africana, razzista e anti italiana,mantenuta dai piddini parassiti si esprime per slogan,inoltre che rompa i coglioni in terra senegalese visto che in Italia nessuno li ha invitati…….poi,considerato il fatto che nella maggior parte dei casi si tratta di ambulanti abusivi e spacciatori ,non si comprende la loro utilità , se non quella di abusare delle casse impoverite dello stato italico che entro pochi anni o implodera’ oppure ucciderà di tasse i sudditi italiani per mantenere le risorse africane nullafacenti……….veramente un bel paese di melma. Per quanto mi riguarda questo stato e queste istituzioni indegne sono finite e terminate nelle valigie in cui la sfortunata Pamela è stata ritrovata a pezzi…..poi le indegne comparsate di gentilone e minnito hanno messo la ciliegina sulla torta ……….dei tre presidenti non parlo , neppure il mio criceto Hermann li sopporta.
Invasori e collaborazionisti … W I D S !