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Numeri romani cancellati dalle vie? Il sindaco si ribella: «Non li tolgo, è cancel culture»

by Michele Iozzino
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numeri romani

Roma, 5 dic – Niente più numeri romani nei nomi delle vie italiane. Insomma, dite addio a «Via IV Novembre» o simili. Secondo una circolare dell’Istat sarebbero troppo complicati, meglio la traduzione letterale dei numeri. Tutto questo in nome di una fantomatica semplificazione, che ha invece ha tutta l’aria di essere nient’altro che un livellamento verso il basso. Ma c’è chi non ci sta, come il sindaco di Borgone di Susa, Diego Mele.

La circolare dell’Istat contro i numeri romani

Qualche giorno fa la comunicazione tramite posta certificata da parte dell’Istat che chiedeva l’eliminazione dei numeri romani dalla nomenclatura delle vie cittadine. Questo per effetto di un decreto ministeriale del 12 maggio 2016 con cui si disciplinavano i contenuti dell’Archivio nazionale dei nomi e dei numeri delle strade urbane. Un riordino della toponomastica italiana con lo scopo di standardizzarla e semplificarla. Vittime illustri del provvedimento sono appunto i numeri romani, giudicati troppo complessi. Diego Mele, primo cittadino del Comune di Borgone di Susa, paesino piemontese di circa 2500 anime, si è però opposto alla direttiva: «Mi sono rifiutato essendo la numerazione romana un patrimonio culturale, non solo italiano ma dell’Europa intera». Secondo Mele, l’eliminazione della numerazione romana rappresenterebbe un’importante perdita di identità, peraltro senza alcun vantaggio o giustificazione evidenti: «Con un provvedimento amministrativo, infatti, si avvierebbe un procedimento di cancel culture ai danni della lingua latina senza nessun motivo particolarmente rilevante».

«Difenderò la memoria dei nostri antenati», la scelta del sindaco di Borgone

Per ora il sindaco ha bloccato la pratica, negando l’autorizzazione per la modifica al nome delle vie. A Borgone le vie che verrebbero colpite da un eventuale cambio sono in particolare due: Via IV Novembre e Via XX Settembre. Due vie che portano nel proprio nome la memoria di date storiche per l’Italia, motivo per cui la richiesta della cancellazione dei numeri romani suona ancora più come una beffa. Mele non sembra per nulla intenzionato a tirarsi indietro: «Al Comune di Borgone Susa, vi assicuro, difenderò la memoria dei nostri antenati, non solo latini, ma anche e soprattutto di tutti quei borgonesi e italiani che hanno caratterizzato le date del IV Novembre, giorno dell’unità nazionale e del XX Settembre, in cui Roma divenne a tutti gli effetti parte del Regno d’Italia». Un presa di posizione che rivendica come trasversale e necessaria anche al di là delle appartenenza politiche: «Io sono di destra, va bene, ma credo che questa dovrebbe essere una battaglia bipartisan, una battaglia che dovrebbe stare a cuore a tutti quelli che tengono alla storia italiana e alle nostre radici. Non si cancellano i numeri romani per ragioni di semplificazione».

Michele Iozzino

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2 comments

Evar 5 Dicembre 2022 - 4:57

Per forza, le nuove generazioni non hanno confidenza manco coi numeri arabi, figuriamoci coi romani. Tutti figli ed emuli di quel cervellone di Mike Bongiorno, che lesse il nome di Pio X come “pio ics”. “Allegria…”

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fabio crociato 5 Dicembre 2022 - 7:56

Vogliono eliminarli perché non esiste lo zero=nulla=loro!

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